Summertime, la recensione della serie Netflix: come era bella l’estate prima della pandemia

“Summertime” è un teen drama che non ha alcuna paura di esserlo. Otto episodi destinati a diventare il prossimo caso Netflix complice un cast di giovani attori di talento e la nostalgia per un’estate che forse non c’è più, fatta di baci, abbracci, serate insieme e altri assembramenti che tanto abbiamo amato. Dal 29 aprile su Netflix.

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Sarà disponibile a partire da domani, 29 aprile 2020, la serie originale italiana Netflix “Summertime”. Ispirata a “Tre metri sopra al cielo” di Federico Moccia ma, sgombriamo il campo, Step e Babi non c’entrano nulla. Molto più vicina ai sapori e ai colori di “Sapore di mare”.

E il drammatico momento che stiamo vivendo contribuisce a fare della serie tv, che alterna baci, abbracci, serate in disco, canne fumate a giro e altri assembramenti che tanto abbiamo amato, un frullato di nostalgia per un’estate che forse non c’è più. O che almeno, di certo non sarà la prossima. In questo scenario si muove la storia di Summer (Coco Rebecca Edogamhe), la ragazza acqua e sapone dei venti-venti che rifiuta qualsiasi tipo di omologazione, e Ale (Ludovico Tersigni), una giovane promessa del motociclismo con un passato doloroso e una maliconica vena autodistruttiva. E c’è il loro amore, ci sono i loro amici, i loro problemi, i loro scontri generazionali in famiglia. Sullo sfondo c’è una sempreverde Cesenatico: i colori e i luoghi della riviera romagnola trovano sempre ampio spazio in ogni episodio ed è ogni volta un colpo al cuore. Un merito alla sensibilità della regia di Lorenzo Sportiello e Francesco Lagi.

Summertime” è un teen drama che non ha alcuna paura di esserlo. Otto episodi destinati a diventare il prossimo caso Netflix per la sua scrittura fluida, una colonna sonora al passo (Frah Quintale, Gemitaiz, Salmo, Francesca Michielin, Achille Lauro, Giorgio Poi ma anche Bruno Martino) e un cast di giovanissimi attori pronti a prendersi la scena (oltre ai protagonisti, da segnalare le prove di Amanda Campana e di Andrea Lattanzi). La conclusione è un po’ un “che ne sarà di noi 2.0” che spinge a credere a un rinnovo per la seconda stagione, sperando che si possa girare presto. Intanto, per ricordarsi com’era bella l’estate prima della pandemia, la prima stagione di “Summertime” va benissimo.


Gennaro Marco Duello, Fanpage.it

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