Sabrina Ferilli madre coraggiosa e disperata nella fiction ‘L’amore strappato’

L’attrice è protagonista con Enzo Decaro nella serie diretta da Simona e Ricky Tognazzi, dal 31 marzo su Canale 5. Ispirato alla vera storia di Angela Lucanto e della sua famiglia

Un errore giudiziario e il coraggio di una donna: Sabrina Ferilli torna in tv nel ruolo di Sara, madre e moglie che difende con tutte le forze il marito, Enzo Decaro, da false accuse e lotta con grande coraggio per riavere sua figlia. Ispirata a una storia vera, L’amore strappato è la serie diretta da Simona e Ricky Tognazzi che debutta domenica 31 marzo su Canale 5. Tre appuntamenti che raccontano la lunga e dolorosa vicenda di Angela Lucanto che a sei anni viene portata via improvvisamente dai carabinieri e da una psicologa mentre il padre viene messo in stato di fermo con l’accusa di aver abusato della sua bambina. Un errore che segna i successivi undici anni della bambina e che termina solo grazie alla tenacia della madre, che crede nell’innocenza del marito e combatte per salvare la famiglia. Il calvario giudiziario dell’uomo si conclude con un’assoluzione piena ma, la bambina, ormai cresciuta, dopo anni trascorsi in istituto è stata data in adozione e non può tornare dalla sua famiglia. Solo quando è diventata maggiorenne Angela ha portuto ritrovare i suoi genitori, e ha raccontato la sua dolorosa esperienza nel libro Rapita dalla giustizia, scritto insieme a Caterina Guarneri e Maurizio Tortorella, da cui è stata tratta la fiction.”È una storia drammatica liberamente ispirata al racconto della protagonista ma nel rispetto dei fatti realmente accaduti” sottolinea Sabrina Ferilli, profondamente toccata dalla vicenda. “Il tribunale della gente è più cattivo di quello giudiziario e la famiglia ha subito la gogna degli amici, dei vicini, dei colleghi. Per anni si è pensato che fossero dei mostri, ma non era così. Ecco perché spero che questa serie serva a combattere i pregiudizi e a cambiare le cose. Mi piace pensare che chi ha sbagliato abbia agito in buona fede” conclude l’attrice, “anche se così non è stato”. “Un clamoroso caso di ingiustizia” aggiunge Enzo Decaro “anni portati via e irrecuperabili, ma voglio pensare che questa fiction sia un piccolo, tardivo e parziale indennizzo per quello che hanno passato i protagonisti”.”La donna interpretata da Sabrina Ferilli è una moglie che ha difeso il marito contro tutto e tutti” dice Simona Izzo, fiera di condividere la regia con il marito e firmare come Simona Tognazzi, “una donna che ha rinunciato a vedere sua figlia perché non ha mai dubitato di lui. Il nostro è un atto di riparazione nei loro confronti, ma il dolore non si ripara”. “La separazione violenta dagli affetti è il cuore della storia” dice Ricky Tognazzi, che nella serie si è anche ritagliato la parte di un avvocato, “una vicenda paradossale, dolorosa e piena di ingiustizia che però abbiamo scelto di raccontare come una grande storia d’amore e non come un atto di denuncia contro la magistratura”.”Ricordo tutto di questa tragedia durata undici anni, le pressioni psicologiche, le bugie, i maltrattamenti nella casa famiglia, i genitori adottivi. Ho superato il trauma solo quando sono tornata dai miei genitori” racconta Angela Lucanto nel videomessaggio inviato alla presentazione della serie. La vera protagonista ricorda le tappe più dolorose della sua vicenda, ma nei suoi occhi c’è solo gioia mentre stringe tra le braccia suo figlio, Stefano, nato pochi giorni fa. “Dopo il calvario, oggi siamo una famiglia felice” dichiara Salvatore Lucanto, presente in sala, “il nostro però non è stato un errore giudiziario ma un danno creato e voluto per interessi economici: nella documentazione c’era tutto il necessario per chiudere la vicenda in dieci giorni”. Il padre è stato assolto dalle accuse e ha ottenuto un risarcimento per i due anni e quattro mesi passati in carcere, “ma dopo undici anni nessuno ci ha chiesto scusa”.

Rita Celi, repubblica.it

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