ATTUALIZZANDO… VALERIA BRUNI TEDESCHI

valeria-bruni-tedeschi - attualizzandoOggi vorrei parlare della verità dei sentimenti: perché trovano sempre spazio nel nostro cuore, a volte impetuosamente, a volte faticosamente. Vi sembra un tema romantico, ideale, astratto? Allora vi propongo un episodio preciso: lo sfogo di Valeria Bruni Tedeschi, lunedì sera, alla consegna dei premi David di Donatello. Doveva ritirare il premio come migliore attrice nel film “La pazza gioia” di Paolo Virzì. Vi confesso: da sempre sono innamorato di Valeria! Virtualmente, eh.
“Amante del tutto indegno, volgare, è colui che ama più il corpo che l’animo, poiché costui infatti non è costante, preso com’è da cosa che non dura”. (Platone)

UN TRABOCCO DI AMORE

un trabocco d'amoreNeanche (purtroppo) la conosco di persona. Ma lunedì sera ho avuto un “trabocco”, così lo chiamo, di emozione, come tutti gli spettatori in sala. Valeria è salita sul palco con tre fogli in mano, aveva al massimo quarantacinque secondi a disposizione, secondo scaletta: scusandosi di continuo si è lasciata andare a un monologo di alcuni minuti.
“Per l’amore platonico non può esservi dramma perché in un amore simile tutto è chiaro, puro.” (Lev Tolstoj, Anna Karenina)
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VALERIA HA RINGRAZIATO IL MONDO

valeria ha ringraziato il mondoPiangendo e ridendo: l’attrice ha ringraziato tutti, in una struggente mescolanza di ricordi e di personaggi. Il regista e i compagni del film ovviamente (ha chiamato sul palco la sua partner Micaela Ramazzotti: “siamo inseparabili, come Stanlio e Ollio“), ma anche la mamma la sorella la zia. E gli uomini che ha amato e anche quelli da cui è stata abbandonata. L’amica Barbara, il suo psicanalista, Franco Basaglia. E Leopardi, Ungaretti, Pavese e più di tutti Natalia Ginzburg. Anna Magnani e De André. I suoi due magnifici bambini. Gli sconosciuti che le hanno regalato un sorriso.

UN TRASCINANTE ABBANDONO DI SÉ

un trascinante abbandono di seTra il pubblico c’era chi rideva e anche chi piangeva, tutti applaudivano, di fronte a quel trascinante abbandono di sé. Era un momento purissimo di verità, un caos sincero di impulsi, sensazioni da condividere, contraddizioni. La magia di un’anima che si spogliava in pubblico e diceva grazie a tutti, cioè alla vita. Il mio amore virtuale è arrivato al “trabocco”. E ho pensato a quanto sia importante avere una donna vera, nella vita.

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