A “Che tempo che fa” Bono degli U2 attacca Putin: «È un bullo. I suoi obiettivi sono le donne e i bambini»

Putin e il suo amico bielorusso Lukashenko sono due vecchi grigi, noiosi e assassini. La libertà è più sexy di tutta questa roba. Non perdete la libertà: è la parola più bella al mondo”: lo ha chiaramente espresso Bono degli U2 ieri sera nello studio di “Che Tempo Che Fa”, durante l’intervista di Fabio Fazio per presentare in Italia la sua autobiografia “Surrender”, appena uscita (nel nostro paese è stata edita da Mondadori).

Il rocker irlandese ha commentato le immagini dell’esibizione con il chitarrista The Edge nella metropolitana Kreshchatik di Kiev dell’8 maggio scorso sulle note di “Sunday Bloody Sunday” degli U2 e ha espresso la sua opinione sulla guerra alle porte dell’Europa: “Sai cosa non piace agli italiani e cosa non piace a me? I bulli. Putin è un bullo. Sta bullizzando un’intera nazione. I suoi obiettivi sono le donne e i bambini dei quartieri popolari. La presidente dell’Unione Europea ha detto che l’Italia adesso aiuterà gli ucraini. Questa è l’Italia. Lo so, ci credo, so che lo farete. Gli ucraini forse credono nella libertà più di noi. La libertà per me è tutto”.

Il 62enne leader degli U2 è stato accolto tra applausi, urla, standing ovation e gli encomi del padrone di casa: “Questa è l’autobiografia che tutti aspettavamo, noi che amiamo gli U2 e Bono”, ha commentato Fazio, prima di iniziare l’intervista. “Essere qui in Italia stasera mi fa sentire come a casa mia, è una cosa che ho sempre pensato. Mi fa piacere essere qui e non do per scontato il fatto che il pubblico mi faccia un tifo del genere, con così tanto calore”, ha così iniziato l’intervista Bono. Che poi ha cominciato a raccontare il suo libro partendo dai delicatissimi momenti in cui sfiorò la morte, quando nel 2016 fu costretto a sottoporsi a un intervento chirurgico di otto ore al Mount Sinai Hospital di New York durante il quale i medici gli fermarono il battito per salvargli il cuore.

Tutta colpa di un blister aortico che causava molti problemi: “Un dottore mi disse che avevo ‘un cuore eccentrico’. Non avevo capito che quella era una diagnosi. Solo più tardi mi sono reso conto che la mia era una situazione difficile”, ha detto Bono a Fabio Fazio. “Mi hanno aperto il torace, sono arrivati al cuore e hanno notato che ero molto vicino ad avere un problema molto serio, che mi avrebbe catapultato nella tomba”, ha continuato. Il recupero è stato lento: “Ma oggi sono qui, mi sento benissimo e sono fortissimo”, ha terminato il cantautore. Il frontman degli U2 ha poi raccontato alcuni passaggi del libro, dall’amicizia con l’ex presidente statunitense Barack Obama all’incontro con Nelson Mandela. Senza dimenticare l’improvvisa scomparsa della madre a causa di un aneurisma cerebrale, quando lui aveva solamente 14 anni: “Portano me e mio fratello Norman in ospedale per dirle addio. Entro nella stanza arrabbiato con il mondo intero. Non riesco a capacitarmi che una parte di lei già non ci sia più. Le teniamo la mano. Ho pochi ricordi di mia madre Iris. Il fatto è che dopo la sua morte in casa non si è più parlato di lei”. “Ho scritto questo libro perché ci ho messo la mia vita dentro”, ha chiuso così l’intervista Bono.

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