Mediaset-Vivendi, pronti all’accordo

Da una parte il lavoro dei legali per arrivare a una soluzione nella questione fra Mediaset e Vivendi, dall’altra i botta e risposta via stampa dei due gruppi, una guerra di nervi che presumibilmente andrà avanti fino all’ultimo. L’appuntamento è in ogni caso al tribunale di Milano per domani dove si dovrà presentare al giudice Elena Riva Crugnola l’eventuale accordo raggiunto in questo tentativo di conciliazione che ormai va avanti dal 5 novembre.

«In questi giorni Vivendi ha ricevuto segnali molto contrastanti da Mediaset sulla volontà di raggiungere un accordo», ha fatto sapere il gruppo francese stuzzicando il Biscione. «Vivendi è ed è sempre stata disponibile in buona fede a trovare una soluzione condivisa e spera ancora che Mediaset farà una proposta equilibrata sulla vendita delle azioni di Vivendi e con garanzie per il pieno rispetto dei diritti degli azionisti di minoranza e i principi di base di corporate governance». Non si è fatta attendere la risposta del gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi: «Non comprendiamo il senso di questa dichiarazione. È stata Vivendi a presentare a Mediaset tre proposte. Una è stata scartata. Sul tavolo ne restano due con le nostre controproposte. A questo punto la mano è già passata a Vivendi, come ben sanno». E di lì ancora il rilievo dei francesi, secondo i quali sono loro a essere in attesa di una risposta dopo aver inviato le controproposte.

Al di là delle schermaglie, fonti legali sottolineano come la situazione sia estremamente delicata e che, nonostante un generico ottimismo, nulla deve considerarsi scontato fino alla eventuale firma dell’accordo. In ogni caso, secondo Milano Finanza, il consiglio di amministrazione di Mediaset è stato pre-convocato per oggi, segnale che una via d’uscita potrebbe essere vicina.

In ballo c’è il 19,19% delle azioni di Vivendi affidate a Simon Fiduciaria dopo la decisione dell’Agcom che prevedeva che il gruppo di Vincent Bolloré scendesse nel gruppo tv o in Telecom per avere superato i limiti imposti dal Testo unico delle imprese radiotelevisive. Vivendi resterebbe così con il solo 9,9% detenuto direttamente. La trattativa ha riguardato soprattutto il prezzo: Mediaset non si vuole discostare dal 2,77%, il prezzo garantito anche agli altri azionisti in caso di recesso, ma di fronte alle richieste di Vivendi, che ha in carico le azioni a un prezzo molto più alto, 3,7 euro, potrebbe aggiungere una compensazione con dividendo straordinario o altre forme, arrivando intorno ai 3 euro. Come controparte Mediaset avrebbe il via libera con la creazione di Mfe (a cui comunque cambierà lo statuto eliminando le parti anti-Vivendi) grazie al ritiro delle cause dei francesi in Italia, Spagna e Paesi Bassi. Contemporaneamente il Biscione si fermerebbe con le richieste di risarcimento per il mancato acquisto di Premium e per la violazione del copyright da parte di Dailymotion.

ItaliaOggi

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