Il dramma di Lino Banfi: “Ho subìto due rapine”

A casa Banfi si incontrano e discutono i suoi personaggi più famosi: «Una discussione infinita! — dice Lino — di quelle diatribe che non finiscono mai. Presenti: Nonno Libero, Oronzo Canà, il Commissario Lo Gatto e Pasquale Zagaria. E lo sapete qual era l’argomento? È giusto o no armarsi per difendersi dai ladri? Nonno Libero è d’accordo con la legittima difesa, ma senza pistola. Oronzo sentenzia: armare! armare! E se c’avete tempo pure in montagna! Logatto dice: ragazzi prima di comprare la pistola occorre prendere il porto d’armi… E alla parola “porto” insorge Zagaria: per carità! Il “porto” non lo nominiamo, sennò Salvini non ci fa sbarcare!».

Alla sua maniera, con la giusta dose di ironia, l’attore pugliese, rapinato ben due volte a distanza di anni, scherza sul tema e gioca con le parole. Poi ricorda i due episodi di cui è stato vittima: «Il primo è avvenuto più di trent’anni fa: una rapina a mano armata a casa dove erano presenti solo mia moglie e mia suocera. I malviventi avevano sequestrato il portiere, costringendolo a suonare il campanello. Mia moglie apre e i rapinatori vanno sicuri in camera da letto: sapevano del nascondiglio. Il bello è che la mia anziana suocera pensò si trattasse di una troupe televisiva che doveva fare delle fotografie! Io ero a Milano per lavoro e, quando seppi dell’accaduto, mi venne un accidente, che però ebbe un effetto positivo: per lo stress provato, smisi di fumare».

Il secondo episodio risale al 2013: «Rientravo a casa. Salgo in ascensore e mi trovo davanti un tizio col casco in testa: mi punta la pistola alla fronte, vuole il mio Rolex. Mentre si allontana, dice: “ringrazia dio che non entro con te a casa”». La morale? «Bisogna potersi difendere, ma sorge il dubbio: se hai una pistola in casa la nascondi e, se durante la rapina perdi tempo a cercarla, i ladri ti accoppano. Allora: vale davvero la pena?».

Emilia Costantini, Corriere.it

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