Morgan, va bene tutto ma non sono d’accordo

(di Tiziano Rapanà) La cosa è nota: ho difeso Morgan per il suo straordinario lavoro di divulgazione e lo rifarei cento volte. StraMorgan resta un piccolo imperfetto gioiello della tv. Il cantautore e Pino Strabioli hanno fatto un lavorone. E adesso si riparla di un ritorno, molto probabile, di Morgan a X Factor in quel di Sky. E guai a sindacare le scelte ma me lo chiedo: perché i talent? Ancora e ancora si ritorna nella grande casa del talent. Io vedevo StraMorgan come un possibile laboratorio libertario per una futura musica che emerge dal sottosuolo con l’energia di Pump it up, il celeberrimo pezzo di Elvis Costello. E invece si ritorna nel consueto, nelle audizioni e ognuno è libero di fare quello che crede. Ma no che non sono contento, la fatina della delusione mi è venuta a trovare in sogno: “Te l’avevo detto!”, mi ha rimproverato. E va bene comunque così, Morgan è un eminente artista che ha fatto dell’encomiabile servizio pubblico. Rai 2 prenda esempio dallo StraMorgan per continuare la strada del servizio pubblico in musica: divulgazione e conoscenza. E grande spazio agli artisti emergenti. Che si crei una joint venture tra i programmi della rete per creare un laboratorio permanente di musica indipendente realizzata da giovanissimi. Rai 2 vuole bene ai giovani, se ne occupa con serietà. Che si continui così, tracciando il disegno della stella della buona musica con un progetto che coinvolga anche il ministero della cultura. L’Italia deve produrre nuova musica di valore: audace come i Krisma, sperimentale come Battiato, intelligente come Flavio Giurato. Il progetto non deve costare un euro e deve essere fatto unicamente da risorse interne della Rai.

tiziano.rp@gmail.com

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