Boom in tv e sui social, lo show “Il collegio” conquista anche i giovani

Il confronto tra professori e allievi ribelli si sta rivelando un successo. Che “svecchia” Rai2

Solo per il tormentone «Marilù» che gira vorticoso sui social, la nuova stagione del Collegio si merita un encomio.L’eco del nome urlato da una studentessa alla sorella gemella nel programma che fa rivivere la scuola di un tempo rimbalza su Youtube di filmato in filmato. Da Rocky a Pingu, la faccia di Cora che chiama Marilù spunta ovunque. Uno sbeffeggiamento simpatico e ironico, ma soprattutto un dialogo apertissimo tra web e reti tradizionali. A dimostrazione che, quando si trova la chiave giusta, anche un programma della tv generalista riesce a catturare i giovanissimi. Perché Il Collegio ha un pubblico quasi incredibile per Raidue: l’altra sera ha catturato praticamente il 50 (per la precisione il 49,3) per cento tra le ragazze, il che significa che una giovane su due che martedì stava guardando la tv era sintonizzata sulla trasmissione. Sommando maschi e femmine tra gli 8 e i 14 anni, lo share era comunque altissimo: il 41,4 per cento. Sui social è stato trend topic di Twitter in Italia e addirittura settimo nella classifica mondiale. In generale, tra tutto il pubblico tv, la terza puntata ha totalizzato il 10 per cento con 2 milioni 300mila spettatori. Moltissimo se si considera l’andamento della rete in questo periodo. Insomma, Carlo Freccero, il direttore di Raidue, per una volta può tirare un sospiro di sollievo: almeno un programma gli sta andando bene. Sorvolando sul fatto che non lo ha ideato lui, ma lo ha ereditato e, per fortuna, non soppresso, può mettere sul suo conto la realizzazione (società di produzione è la Magnolia) più effervescente, divertente, appetibile per i ragazzi. Merito anche del «cast» scelto: giovani studenti ironici e bizzosi che sono stati rinchiusi in un collegio per far rivivere a loro (e al pubblico) com’era la scuola di un tempo, in particolare, in questa terza stagione, com’era nel 1968, anno, si sa, diviso tra ribellione e conformismo. I collegi, anche in quel periodo di fuoco, erano guidati da disciplina severa. Ma gli allievi scelti fin dal primo giorno si sono mostrati un po’ «discoli», in lotta contro le regole, cosa che ovviamente fa presa sui loro «colleghi» che li guardano da casa.Durante l’ultima puntata ben due studenti sono stati espulsi e hanno dovuto abbandonare il programma. Evan, 15 anni di Milano, ha pagato le conseguenze dell’essersi tagliato i capelli, modificando il taglio imposto dal collegio. Tra l’altro la pettinatura è stata anche il motivo del litigio tra le sorelle gemelle Fazzini e il conseguente tormentone «Marilù». Michael, 16 anni, ha invece dato in escandescenze durante la lezione di matematica. Ma, anche nel rigido metodo di insegnamento, è stata tentata un’apertura all’autogestione, subito conclusa per mancanza di rispetto delle regole. Insomma, tutto ottimo materiale per i dibattiti sul web, per le ironie e gli sbeffeggiamenti via social.Ma anche la scelta del cast degli insegnanti e dei dirigenti scolastici è stata fatta in maniera «discola». Sul preside, Paolo Bosisio, regista teatrale, docente universitario, insegnante anche al Piccolo Teatro di Milano, ex direttore artistico del Teatro Giacosa di Ivrea, sono state rivelate nelle ultime ore delle prese di posizioni spiazzanti. È finito nel mirino delle critiche per le posizioni assunte nei confronti dei rom («Usare il diserbante»), ma anche per alcune dichiarazioni su Laura Boldrini («Quando questa donnaccia la smetterà di dire pubbliche str*****e ai danni di chi la mantiene nel lusso»), e sull’ex ministro Cécile Kyenge («Buon viaggio – in Africa – senza ritorno, grazie»). A suo tempo, il docente aveva difeso così le sue idee: «Posto quello che mi pare . Razzista io? Ma se ho sposato una donna coreana».Insomma, una scuola di pazzerelli che fa impazzire i più pazzi di tutti: gli adolescenti.

Laura Rio, ilgiornale.it

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