Leo Gassmann, da X Factor a Sanremo Giovani: “Ci sono arrivato con un pezzo mio”

Dopo l’eliminazione al talent di Sky, il figlio di Alessandro sarà all’Ariston nel cast delle nuove proposte. “In entrambi i casi ho incontrato belle persone. È un movimento musicale che si sta iniziando a definire, e mi piace l’idea che si possa crescere tutti insieme”


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Vai bene così è la canzone di Leo Gassmann che lo ha portato al successo nell’edizione di quest’anno di Sanremo Giovani e che gli ha aperto la porta del Festival di Sanremo che lo vedrà partecipare per la prima volta.


Allora Leo, il primo scoglio è stato superato.
“Sicuramente è un emozione incredibile, un onore essere in mezzo a degli artisti come quelli con cui ero seduto ieri, poter arrivare a cantare al festival di Sanremo è per me, come per tutti quelli che fanno il mio mestiere, un sogno che si realizza”.

Per arrivare al risultato la strada è stata lunga, ma l’ultimo passo è stato il più difficile?
“Diciamo che la paura della sfida ci sta sempre, comunque eravamo due ragazzi che venivano da due esperienze televisive, quindi con un pizzico di esperienza alle spalle. Io Thomas lo considero un grandissimo artista, è stato un confronto vero e francamente quando è arrivato il mio momento non sapevo cosa pensare. Quando mi sono messo a cantare ho dimenticato tutto, ho chiuso gli occhi e espresso quello che avevo dentro, ho cercato di ricordare il motivo per cui avevo scritto la canzone”.

Quando l’hai scritta hai pensato che sarebbe potuta andare a Sanremo?
“Mia madre stava preparando la pasta al sugo, io ero sopra al pianoforte, e in quel momento avevo bisogno di sentirmi dire determinate cose. Quando ho finito ho pensato che era un messaggio che poteva andare ad altre persone, che avrebbe potuto essere ascoltata da molti. È andata bene, e quello che mi rende orgoglioso è di essere arrivato fino a qui con un pezzo che ho scritto io, significa che qualcosa c’è”.

L’esperienza di Sanremo Giovani e quella di X Factor sono comparabili?
“Qualcosa di abbastanza simile c’è ed è anche importante. Ovvero il rapporto che si è creato tra noi giovani, sia in una che nell’altra occasione. Non voglio credere di essere stato in entrambi i casi fortunato a incontrare persone come queste, penso invece che la nostra generazione di ragazzi, di nuovi cantautori, sia fatta di persone con valori, principi, ragazzi che hanno voglia di fare le cose per bene. È un movimento musicale che si sta iniziando a definire, e mi piace l’idea che si possa crescere tutti insieme, non vedere il successo degli altri come una diminuzione del tuo, avere con tutti uno scambio di idee e di punti di vista. Ecco, mi è successo in tutte e due le esperienze”. 

E adesso, prima di Sanremo, cosa farà?
“Un corso zen… scherzi a parte, mi farò quattro o cinque giorni in montagna nel nulla, per staccare la testa e riposarmi. Poi dovrò tornare a Roma per finire di registrare l’album che non vedo l’ora di fare uscire, e poi lavorerò a mettere a fuoco il brano per Sanremo, voglio che sia perfetto sia nella mia interpretazione sia nella tecnica, devo perfezionarmi e migliorare”.

E a casa, come hanno reagito? 
“La famiglia è contenta, come lo sarebbe qualsiasi altra famiglia, sono orgogliosi di me e sono felici che io insegua un sogno che mi rende felice. E avere il loro sostegno è stato davvero importante”.

Tuo padre ha fatto un tifo sfrenato, si è scatenato sui social.
“Per ogni genitore la felicità di un figlio è la propria, veniamo al mondo per continuare una vita e, anche se non posso sapere esattamente com’è, immagino che vedere il proprio figlio felice anche solo cinque minuti sia una grande gioia”. 

Repubblica.it

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