Parla Elisa Isoardi: “Per me ci vuole un uomo con un super cervello” – ESCLUSIVO

La conduttrice si confessa in un’intervista esclusiva al settimanale Oggi. Amore, lavoro, paure, progetti e… Matteo Salvini. Insomma parla di tutto, ma proprio tutto…

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Elisa Isoardi parla di tutto: amore, lavoro, paure, progetti e… Matteo Salvini. “Sono single di testa, abituata a essere autonoma”, dice nell’intervista esclusiva al settimanale Oggi. “Serve grande intelligenza per starmi accanto”. “Salvini? Siamo stati ingombranti l’uno per l’altra”. E aggiunge: “Chiusa la Prova del cuoco ho avuto paura che mi avessero fatta fuori.

Invece riparto dalla medicina e da Ballando con le stelle… anche se sono rigidissima!”

BELLA E SFUGGENTE – Elisa Isoardi è imponente. Questo noto quando la incontro a Roma per una chiacchierata sulla terrazza del ristorante di Natale Giunta, uno degli chef della Prova del cuoco, il programma che Isoardi ha condotto fino a poche settimane fa (e che è stato chiuso dopo 20 anni di onorata carriera, condotto per 16 da Antonella Clerici e 4 dalla Isoardi). La vista è da far girare la testa: i Fori e Piazza Venezia, che quasi si può toccare, tutto sembra senza tempo, immobile, intenso ed Elisa si incastra perfettamente in questo scorcio di città. Bella, statuaria, e decisamente sfuggente. Tormentata a tratti, ma risolta all’apparenza. Chi è davvero la Isoardi nessuno lo saprà mai veramente, perché custodisce segreti e coltiva sogni nello stesso istante, ma è evidente che stia attraversando un momento di passaggio.

Tutti i passaggi spaventano sempre. È il suo caso? La Isoardi si mette gli occhiali da sole scuri, sospira e risponde con piglio deciso. «È certamente un momento di grande transizione. Non sono più una bambina, quindi affronto questo cambiamento con maturità. Non stando ferma: è un grande successo, questo».

Togliamoci il dente: ha pianto durante l’ultima puntata della Prova del cuoco. «E piango ancora se penso alla fantastica squadra con cui ho lavorato».

Era tanto commossa che si è dimenticata di salutare e ringraziare la Clerici… «Ma veramente, lei crede? Quando sono entrata nel programma, dopo di lei, io l’ho ringraziata. Ma perché avrei dovuto farlo anche nell’ultima puntata?».

Sarebbe stato elegante. I pettegoli ci hanno ricamato sopra. «Fra di noi non c’è alcuna antipatia. Ma scusi, Sveva Sagramola deve forse ringraziare Licia Colò? Comunque chiedo scusa, pardon…».

Non sia polemica, Elisa. «Ci montano la panna gli altri, su noi due. Noi siamo una coppia di fatto. Io e Antonella, ci legano sempre… Per me lei è inarrivabile, è lassù. Io sono onorata dell’accostamento continuo, ma mi chiedo quanto a lei la cosa possa far piacere. La verità è che pensavo di dover salutare le persone che con me hanno affrontato anni difficili, pieni di sfide».

Cosa fatta, capo ha. Ora passa a un programma di medicina, il famoso Check up. «Io ringrazio Stefano Coletta, il direttore di Rai 1, che ha visto in me una risorsa dell’azienda. Noi siamo dei precari di lusso che ogni anno dobbiamo cercare un lavoro per l’anno successivo. Sono 18 primavere che non mi fermo e vado in onda. Questo mi sembra un ottimo risultato».

Pareva che non avesse preso bene la notizia di un programma di medicina… «Non è vero: mi sono occupata di questo argomento a Uno mattina per diversi anni e farlo ora in un momento storico in cui la salute è così importante, mi onora».

Se ripensa alla Elisa che ha cominciato con Fabrizio Del Noce e con le altre ragazze che sono partite con lei, Eleonora Daniele, Caterina Balivo… che cosa vede? «La stessa luce negli occhi e la stessa voglia di fare questo mestiere che ho oggi. Non sono cambiata».

Al netto delle polemiche, la Prova del cuoco che cosa è stata per lei, oltre l’opportunità professionale? «Hanno provato a distruggermi in tutti i modi, ma non ce l’hanno fatta. Andare in onda in diretta tutti i giorni per me è stato un viatico. Si accendeva la telecamera e mi lasciavo tutto alle spalle: è stato davvero terapeutico. Mi ha regalato spensieratezza e ora mi viene il magone a pensare di non rivedere più le persone con cui lavoravo, perché sono stati compagni di viaggio».

Chiudere una relazione così importante, come quella che ha avuto con Matteo Salvini, benché fosse stata lei a deciderne la fine, è stato impegnativo ben oltre quello che lei ha voluto mostrare. «Certo. È stato un timing perfetto, quel programma mi ha permesso di trascorrere ore serene».

Ha potuto pure innamorarsi ancora. E chiudere anche la relazione con Alessandro Di Paolo. «I tempi non erano maturi, ma lui c’è e ci sarà sempre, perché prima di tutto resta un caro amico».

Ma non ha voglia di trovare un porto sicuro? «Il mio porto sicuro sono io. Sarei felicissima se qualcuno potesse pensare a me. Ma non è facile. Sono single di testa, abituata a essere autonoma. Serve grande intelligenza per starmi accanto».

È vero che lei a Salvini sceglieva persino i calzini? «Ancora di lui parliamo? E bastaaa! Comunque credo che sia naturale che una donna badi anche all’abbigliamento del proprio compagno».

Parliamo di lavoro, va bene. La Rai che cos’è per lei? «Un’università. Mi ha formata, perché sebbene a 18 anni mi fossi iscritta a Milano, mi sono subito dovuto mettere a lavorare e quindi, ogni volta che ho un programma, mi metto a studiare disperatamente per arrivare preparata. Questo giro mi tocca la medicina. Noi conduttori dobbiamo essere necessariamente versatili, ma sempre sul pezzo».

Che Elisa vedremo in onda a settembre? «Più istituzionale, magari. Ma l’equilibrio me lo darà Ballando con le stelle, o viceversa. Mi piacerebbe comunque non fermarmi a queste due cose. A Coletta ho portato tre progetti in cui credo molto».

Quali? «Genio comune è un programma che racconta le invenzioni che hanno cambiato la nostra vita, valorizzando la genialità delle persone comuni; il secondo è Di necessità virtù, un progetto sostenibile a 360 gradi. Ma quello a cui tengo di più è certamente L’aperitivo con Elisa, per parlare alle donne».

Lei dialoga con le donne, ma piace parecchio agli uomini. C’è chi la trova tremendamente sexy… «Io mi sento uomo, pensi un po’».

Mi sta dicendo che ha poca percezione di se stessa, fisicamente? «Me ne dimentico spesso. Io non mi guardo allo specchio, la bellezza fa perdere tempo. Io penso alle cose che devo fare, la fisicità non è una dote. Poi, certo, ringrazio mia madre e la genetica».

Il bilancio di Elisa com’è? «Positivo. Nel numerico ho due programmi, ma dietro quel numero c’è l’entusiasmo del poter cambiare e prendere il cambiamento come opportunità. Per me è linfa pura».

Confessi che un po’ di paura di esser fatta fuori ce l’ha avuta anche lei… «La chiami pure strizza. Certo che ce l’ho avuta! Adoro Coletta, ma qualche ora buia me l’ha fatta passare. Lui è un direttore fattivo, veloce, snello, capace persino di sburocratizzare la Rai. Mi sembrava un sogno poter dialogare con uno come lui, quando doveva riprendere il programma dopo la pausa Covid. Poi silenzio assoluto: stava evidentemente maturando le sue decisioni sulla mia collocazione, ma io non mollavo, gli scrivevo messaggini informativi su quello che stavo facendo. Sono state due settimane di terrore, in cui non sapevo che fine avrei fatto».

Ha pensato al piano B? «Ma va’… Ricevevo proposte da altre aziende, ma io facevo orecchie da mercante perché per me la Rai è elettrizzante da ogni punto di vista».

Lei sarà la star di Milly Carlucci, è pronta? «Io e il ballo siamo due sconosciuti, un fratello che continua a dirmi “son tuo fratello”, ma io lo rinnego. Non ci voglio pensare… Sarà una bella sfida perché sono un po’ rigidina, anzi un vero manico di scopa».

Quindi l’aspetta un’estate di prove. «Vede? Non posso cercar marito. Non ho tempo per farlo, per questo serve un uomo che abbia un super cervello».

Ha rimpianti? «Li sto sanando. Quando le cose finiscono senza un motivo reale, cioè non andate a fondo, allora sento il bisogno di recuperare. Ma parlo di ogni tipo di relazione, non solo sentimentale».

Poi non si secchi se le chiedo sempre di Salvini… «Ma no, avrò avuto una vita prima e dopo di lui, cappero!».

Diciamo che lui però è stato vagamente ingombrante nella sua vita. «E se lo fossi stata io nella sua? Io non sono una tipina semplice, siamo stati entrambi ingombranti l’uno per l’altro e chiudiamola qui».


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