Emma a «X Factor»: «Manuel Agnelli tenerissimo. Non ho tradito Maria»

Nella testa di Emma c’è già il ritratto del vincitore di X Factor. Manca solo il nome. «Sarà il concorrente che si dimostrerà più forte sul palco e con un progetto solido, uno senza paura di cambiare, malleabile, eclettico». A dieci anni dalla coppa di Amici, di cui è stata anche coach, Emma cambia maglia. Sarà in giuria, con Manuel Agnelli, Mika e Hell Raton, nello show prodotto da Fremantle per Sky che andrà in onda a partire dal 17 settembre su Sky Uno e Now tv.

Agnelli ha detto che è «sexy e permalosa»…
«Sempre. Il caro e vecchio zio Manuel ha ragione».

Si vendichi…
«Prima ne dico una su tutti. Sono sempre la prima ad essere pronta e mi tocca aspettarli per ore».

Torniamo a Manuel…
«È tenerissimo, mi piace il suo approccio con le ragazze più giovani. Forse è così perché è papà di una splendida bimba. È onesto e diretto nei giudizi».

E lei?
«Non è facile dire un sì o un no. Devi essere obiettivo, ma alla fine mi esce l’emotività. Ad Amici avevo un ruolo diverso, ero un coach».

Il primo «no»?
«Non ne ho detti molti, ma quando l’ho fatto era per motivi evidenti. Ci penso tutti i giorni guardando le schede dei ragazzi che ho sotto mano».

Cosa ha visto negli occhi dei candidati?
«Un po’ di terrore a volte si percepisce. Ma a volte in quei momenti la voce fa uscire vibrazioni che creano empatia. Qualcuno è venuto a fare una gita, altri ci hanno messo il carico da novanta, come avevo fatto io all’epoca: avevo 25 anni, era una scelta in un momento cruciale».

E nel 2010 vinse Amici. Come sono cambiati in dieci anni i ragazzi che affrontano i provini?
«Ai miei tempi la maggior parte aveva alle spalle esperienze live: matrimoni, pub, pizzerie… Adesso arrivano con i loro producer e videomaker, hanno le idee chiare su come si sta su Instagram, ma non si sono mai esibiti dal vivo. Quel pezzo di strada si è perso».

È un tradimento di Amici o il taglio del cordone ombelicale con De Filippi?
«Nessuna delle due. Sono legata a Maria, mi fido e ci vogliamo bene, come in famiglia. È stata la prima a sapere di questa proposta e mi ha detto “vai che ce la fai”. Per lei è motivo di orgoglio».

Torniamo ai colleghi giudici. Mika?
«Uno showman fortissimo. Fa veramente ridere».

Hell Raton?
«Preparato, spigliato e sempre molto convinto delle sue idee».

Con quale dei tre farebbe un featuring?
«Tutti e tre: sono mondi diversi che vorrei esplorare».

Uno solo…
«Allora Manuel. Per una reminiscenza adolescenziale: ho visto molti concerti degli Afterhours, rock puro».

Ha postato una foto con cuffie e microfono e l’hashtag #musicanuova. Che succede?
«A fine agosto uscirà un nuovo singolo per arricchiere “Fortuna”».

Sotto a un’altra foto ha scritto «mi vuoi latina ma non me lo dici». Un tormentone latino di fine estate?
«Quella frase è uno spoiler e non aggiungo altro. Mi piace ascoltare quel genere di canzoni, ci ballo sopra e non cambio stazione quando passano in radio, ma non è quello il mio stile, la mia cifra. Non posso fare cose in cui non mi sento adeguata. Sembrerei forzata».

L’estate di Emma?
«Vacanze in Italia con amici. Una decisione pre-covid. Mi godo il mare italiano e tutte le cucine del Sud».

Non ha potuto festeggiare i 10 anni di carriera causa covid. Le spiace?
«Ho dentro un po’ di rabbia perché non ho avuto modo di far vivere fino in fondo il progetto “Fortuna”. Un coito interrotto. Come è accaduto a chi, in questi mesi, ha aperto un’attività o aveva in programma di sposarsi».

Il tour è spostato all’anno prossimo (debutto previsto il primo maggio 2021 a Jesolo e chiusura a Verona il 6 giugno)…
«Ho fatto le corna quando abbiamo annunciato le nuove date. Ho sempre fatto le cose passo dopo passo, figuriamoci adesso… non faccio più progetti a lunga durata. Il 25 maggio avrei dovuto festeggiare 10 anni all’Arena di Verona nel giorno del mio compleanno. Lo stesso giorno del prossimo anno all’Arena non si poteva fare, ma sarò a Firenze, città dove sono nata. Ci sono rimasta fino a 5 anni mezzo, giusto il tempo di prendere l’accento toscano e farmi prendere in giro una volta che i miei sono tornati a Lecce. Chissà se il sindaco Nardella, come mi aveva detto, mi darà le chiavi della città…».

Andrea Laffranchi, Corriere.it

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