“Non disturbare” e la bellezza dell’intimità

(Tiziano Rapanà) Lunedì è approdata, grazie a Paola Perego, l’intimità in tv. Non è un caso. In un’attualità dominata dal chiasso e dallo scontro verbale, Non disturbare – il nuovo programma della seconda serata di Rai1 – appare come una panacea da questi nuovi mali televisivi. Che rispetto a quelli vecchi (mi riferisco alla nascita della tv del dolore, negli anni novanta) appaiono più aggressivi e crudeli. E dunque un momento dedicato all’incontro e alla confidenzialità, non può che fare bene al telespettatore abituato a subire le peggiori zozzerie. Non disturbare è puro servizio pubblico, che racconta l’animo femminile delle vip che Paola Perego incontra in una camera d’albergo scenograficamente standard. Qui ci si confessa liberamente e si parla del più e del meno della vita, dalla tragedia alla commedia. La Perego ha il pregio di non fare l’intervistatrice-diva e di provare realmente interesse per il vissuto dell’ospite. Questa è una qualità rara, perché di solito la protervia dei conduttori non gli consente di mettersi compiutamente al servizio degli intervistati. La Perego, invece, in più di un’occasione si trasforma – alla bisogna – in una perfetta sparring partner dell’ospite di una trasmissione, che scorre via come un lampo (e anche questa è un’altra rarità, se pensate ai tanti programmi trasmessi nella stagione passata). Spero che questo piccolo gioiello abbia vita lunga e che, magari, apra le porte della curiosità anche all’universo maschile.

tizianodecoder2@gmail.com

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