Lady Diana e il principe Harry, lo stesso impegno contro le mine antiuomo

Il duca di Sussex ha scritto una lettera a «The HALO Trust», l’organizzazione no-profit che supportava sua mamma, specializzata nella messa in sicurezza di scenari post-bellici: «Non vi siete fermati neppure con il coronavirus, la vostra umanità dà speranza a tutti»

Il principe Harry e Lady Diana, insieme sulla stessa strada. Il duca di Sussex, infatti, ha scritto una lettera di ringraziamento a «The HALO Trust», l’organizzazione no-profit alla quale era particolarmente legata sua mamma e che si occupa della messa in sicurezza di scenari-post bellici, soprattutto della rimozione di mine terrestri. «La vostra determinazione anche davanti al coronavirus è ammirevole», si legge.

«In questi tempi difficili, la speranza nasce dalla luce della comune umanità. E in nessun luogo brilla una luce più luminosa della vostra», aggiunge Harry. Che ci tiene a ricordare come «The HALO Trust» abbia fornito un contributo importante anche nella battaglia contro il Covid-19, fornendo ambulanze, kit di igiene e dispositivi di sicurezza nei 25 Paesi in cui sta operando, tra cui LibiaSomalia e Afghanistan.

«La pandemia non conosce fronti», scrive il principe inglese. «Vi rendo onore per la rapidità con cui, pur rimanendo fedeli al vostro compito principale, avete affrontato anche una sfida inaspettata e difficilissima. D’altronde quando i paesi hanno cominciato a chiudere i propri confini e viaggiare è diventato complicato, avreste potuto scegliere di sospendere le operazioni. Invece siete andati avanti alla grande».

Tra l’altro, proprio grazie a «The HALO Trust», lo scorso settembre Harry – durante un viaggio in Angola – ha camminato lungo la celebre strada che percorse Lady D nel 1997: «È stato emozionante passare da qui, 22 anni dopo mia madre, e vedere che la trasformazione è avvenuta, qualcosa è cambiato davvero», ha affermato in quell’occasione. «Sono estremamente orgoglioso di supportare un’organizzazione così straordinaria».

Harry, sulle orme di mamma Diana.

VanityFair

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