Varie news dal mondo della tv

Fabio Fazio l’inamovibile. Dice: «Per due anni rimango qui, a Rai1, come da contratto, non ho nessuna intenzione di andarmene». Ovvero Matteo Salvini & Co possono attaccarmi ma io non mi muovo. Quindi l’ipotesi del vertice dell’azienda di farlo tornare a Rai3 sembra non percorribile perché costerebbe una pesante penale che si aggiungerebbe al suo lauto compenso.

Raffaella Carrà e il suo grande ritorno in Rai. È stata definita la data del debutto: il 28 marzo con La mia casa è la tua, sei puntate su Rai3 in cui Raffa si reca, per intervistarli, a casa di personaggi famosi del mondo dello spettacolo, dello sport, della musica e del giornalismo. Dice: «Mi preoccupa che il pubblico dopo un’ora e mezza in cui non mi vede cantare, ballare e cazzeggiare dica “che palle”. Ho una paura fottuta. Non ci dormo la notte». C’è da crederle?

Carlo Freccero, direttore di Rai2, non subisce in silenzio le critiche per il calo d’ascolti della rete sotto la sua gestione, il che è anche uno smacco per i 5stelle che lo hanno indicato per quel posto. Ha inanellato una serie di flop, gli ultimi sono i talk Popolo sovrano e Povera patria, che proprio non funzionano. Perfino l’ex Iena, Enrico Lucci, ha clamorosamente floppato con un programma dedicato a Gianfranco Funari, che Freccero ha messo in prima serata ma ha raccolto appena 588 mila telespettatori (2,5%). Lui si difende sostenendo di non essere libero: «Rai2 deve lavorare come ancella di Rai1». Sembra non incominciare nel migliore dei modi neppure The Voice, il talent alla cui guida Freccero ha voluto Simona Ventura, che andrà in onda ad aprile, ma è stato investito dal veto che il dg Rai, Fabrizio Salini, ha posto su uno degli annunciati protagonisti, il rapper Sfera Ebbasta, che propone brani ritenuti non consoni all’emittente pubblica.

Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2, nel mirino di Davide Faraone, capogruppo Pd in commissione vigilanza Rai: «Il Tg2 è ormai ridotto ad una dependance della Lega. Qui siamo oltre la lottizzazione, siamo all’asservimento totale. Il Tg2 durante lo speciale dedicato alle elezioni in Sardegna ha violato apertamente la par condicio concedendo tempo doppio agli esponenti leghisti e soprattutto non rispettando il divieto di parlare di sondaggi a due giorni da voto».

Lucia Annunziata, che pure è stata presidente Rai e conduce sull’emittente pubblica ogni domenica Mezz’ora in più (Rai3) mostra poca gratitudine: «In Rai ho fatto tante cose, anche la radio. Ma quando ti mandano a lavorare in radio vuol dire che sei morto. In azienda tutti dicono che lavorare in radio è bello, ma vuol dire che ti hanno fregato». Pronta la reazione del direttore di RadioRai, Roberto Sergio: «Evidentemente lei è da troppo tempo lontana da Saxa Rubra e da via Asiago, tanto da non essersi accorta dell’impegno quotidiano e del grande dinamismo messo in campo in questi anni dalla radiofonia pubblica».

Paolo Bargiggia, giornalista sportivo a Mediaset e collaboratore del giornale di Casa Pound, se la prende con Ilaria D’Amico (Sky). Una lite tra tifosi. Lei infatti si lascia scappare un «Noi della Juventus…». E lui la bacchetta:«Il problema vero della signora e di quelle come lei non è la fede calcistica ma la totale incompetenza».

Barbara D’Urso ospita a Pomeriggio5 Vittorio Sgarbi e, come al solito, arriva il siparietto. Sgarbi provoca: «Una volta mi hai detto che non l’hai data neanche a Berlusconi». Lei risponde: «Anni fa il dottor Silvio Berlusconi mi fece la corte, io ero molto piccola, anche lui era molto giovane. Ma io non ho accettato la sua corte perché in quel periodo lui era sposato e io ero fidanzata».

Alessandro Catttelan ha prestato la sua voce a Pets-Vita da animali, uno dei film che entra da marzo nel catalogo di Infinity, il servizio di video streaming on demand di Mediaset. Tra gli altri titoli: Florence, con Maryl Streep e Hugh Grant e Poveri ma ricchissimi con Christian De Sica.

John Turturro e Rupert Everett nel cast del Nome della Rosa, superpromozionata fiction che il direttore di Rai1, Teresa de Santis, ha messo in palinsesto dal 4 marzo. Non si tratta però di una produzione Rai, le quattro puntate arrivano dalla Germania (Tele Muenchen) seppure con apporti di coproduzione. La serie (tratta dal libro di Umberto Eco che già venne adattato a film) è stata ideata e diretta da Giacomo Battiato. Nuova fiction anche per Canale5. Ambra Angiolini è la protagonista (insieme a Giorgio Pasotti) de Il silenzio dell’acqua, una serie del nuovo corso Mediaset che cerca la rivincita dopo alcune stagioni disastrose negli sceneggiati. Si tratta di un thriller dalle atmosfere plumbee che racconta le indagini su una scomparsa drammatica e inquietante. La vicenda è ambientata a Trieste. Quattro puntate, dall’8 marzo.

Andrea Camilleri colpisce anche senza il Commissario Montalbano. La stagione della caccia, su Rai1, tratto da un suo libro, ha registrato lunedì sera 7,1 milioni di telespettatori (30,8%). Dice il protagonista, Francesco Scianna: «È un privilegio entrare nel mondo di Camilleri, uno scrittore senza tempo». Domenica, invece, Fabio Fazio con Che tempo che fa (Rai1) è riuscito a superare la fiction Non mentire (Canale5): 3,8 milioni (14,7%) contro 3,3 milioni (14,1%). Rai1 conquista anche il pomeriggio grazie a Mara Venier (DomenicaIn totalizza 3,2 milioni, 19%) la quale però non ha più come diretta competitor Barbara D’Urso, infatti DomenicaLive (Canale5) è stata spostata in avanti d’orario (e ottiene 2,5 milioni, 15,2%). Invece sabato sera la rete ammiraglia arranca e Ora o mai più, condotto da Amadeus, è surclassato da Maria De Filippi con C’è posta per te. La sesta puntata della trasmissione defilippiana su Canale5 è stata seguita da 5,7 milioni (30,4%), Amadeus non è andato oltre i 3,4 milioni (17,5%).

Ingrid Muccitelli festeggia (con Luca Rosini) il successo di Uno Mattina in famiglia, che ha guadagnato audience rispetto allo scorso anno. E poiché anche con La vita in diretta estate (Rai1) aveva collezionato share, è in pole per la promozione a conduttrice di un programma pomeridiano di punta di Rai1.

Clemente Mimun, direttore del Tg5, fa qualche passo avanti rispetto al Tg1 del neo direttore Giuseppe Carboni, ma la distanza rimane di oltre un milione di telespettatori: 5,6 milioni (23.3%) per il Tg1, 4,4 milioni (18%) per il Tg5. Al terzo posto tra i telegiornali serali vi è il Tg3 diretto da Giuseppina Paterniti con 2,3 milioni (11%), seguono il Tg2 diretto da Gennaro Sangiuliano (1,9 milioni, 7,6%) e il TgLa7 diretto da Enrico Mentana (1,1 milioni, 3,3%).

Vincenzo Morgante, neo direttore di Tv2000, la televisione dei vescovi (canale 28 del digitale terrestre e 157 di Sky) ha deciso di mettere in palinsesto i film di Don Camillo, recentemente trasmessi da Rete4 con un buon successo. Adesso sarà la tv cattolica a riproporli. Si incomincia con Il compagno Don Camillo, il 1° marzo. Una sorta di ripasso anche per i vescovi.

Gloria Guida ha terminato la conduzione della seconda stagione de Le ragazze (Rai3) e il programma sembra destinato a una nuova serie per il prossimo autunno. Ha ricevuto encomi anche da Leonardo Pieraccioni («potrebbe durare tre ore e non smetteresti di guardarlo») e da Sandro Bondi, ex ministro dei Beni culturali («un programma che distingue la bella televisione da quella inutile e dannosa»).

Giorgio Ponziani, ItaliaOggi

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