Lagioia: “Al Salone del Libro di Torino il premio Strega europeo”

Partecipa Herta Muller. Tema conduttore della prossima edizione: “Un giorno tutto questo”. Il presidente Bray: “La spaccatura dello scorso anno non ha fatto il bene dell’editoria”. Chiamparino: “Basta provincialismi”. Appendino: “Non temiamo confronto con Milano”

“A Torino arriva il Premio Strega europeo, gli autori stranieri in lizza nella cinquina presenteranno i loro libri e il vincitore verrà annunciato qui a Torino”. Lo ha annunciato Nicola Lagioia, direttore del Salone del Libro di Torino, presentando la nuova edizione, la trentunesima, che si svolgerà dal 10 al 14 maggio. Il tema conduttore sarà “Un giorno tutto questo”, mentre il Paese ospite è la Francia.
“Avremo la scrittrice Premio Nobel della Letteratura nel 2009 Herta Müller, in quanto vincitrice del Premio Mondello internazionale. Ci saranno gli editori indipendenti e ci saranno i grandi gruppi – ha proseguito Lagioia -. Immaginare l’editoria del nostro Paese senza gli uni o senza gli altri è impossibile. Abbiamo lavorato tutti insieme per la ricucitura che c’è stata tra tutti gli editori italiani, indipendenti e non. Siamo orgogliosi che gli editori italiani abbiano scelto Torino per ritrovarsi qui tutti insieme, l’anno scorso non sarebbe stato possibile. Noi siamo letteralmente innamorati degli editori, sono il sale della cultura del Paese”.
Prima di lui, in apertura di presentazione, il presidente della Fondazione Massimo Bray ha voluto fare un riferimento allo scontro con Milano in occasione della passata edizione: “La spaccatura dello scorso anno non ha fatto bene all’editoria. Il salone di Torino vuole e sarà sempre il Salone degli editori ma anche di tutti i cittadini ed è il salone delle editoria italiana. Aver raggiunto un accordo con gli editori indipendenti è il primo grande successo”. Bray apre la presentazione delle edizione di maggio del Salone del libro di Torino. Il presidente della fondazione, ora in liquidazione, ripercorre le scelte che hanno portato alla decisione di ripartire da zero: “E’ stata una scelta di trasparenza e di chiarezza. E’ un momento difficile ma l’obiettivo di tutti e guardare all’edizione del 2019″. Il Salone di Torino riesce ad essere un momento culturale importante e “anche quest anno la qualità del Salone vincerà”.
Sergio Chiamparino sul futuro del Salone e del rapporto con Milano sottolinea che “bisogna smettere con questi provincialismi. La trentunesima edizione migliorerà la capacità attrattiva del Salone. Basta con questa storia che Milano ci porta via i grissini. Già lo scorso anno si aggirava uno spettro per la pianura padana ed è stato rimandato all’interno degli spalti del suo castello”. La sindaca Chiara Appendino sui conti della Fondazione in liquidazione ha detto “c’è il liquidatore che sta lavorando”. Sul futuro non teme confronti con Milano: “L’editoria e la cultura italiana si identificano con Torino”

LaRepubblica

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