Genova, è tempo di Fantozzi a teatro con Gianni Fantoni

(di Tiziano Rapanà) Arriva Fantozzi, in teatro. E non c’è molto da dire, ma da vedere. Scrutare un vissuto letterario che è stato film e sarà teatro. Di solito ci si abbandona in speculazioni culturali per capire cosa sia mai il teatro, ma non serve perdersi in stupidi intellettualismi. Il pubblico capisce la qualità, il rispetto nella costruzione di un lavoro culturale. E quindi arriva Fantozzi a teatro con l’immagine di Gianni Fantoni e la regia di Davide Livemore (con la drammaturgia dello stesso Fantoni, Andrea Porcheddu, Carlo Sciaccaluga). Fantozzi. Una tragedia, così si chiama lo spettacolo che potete vedere dal 30 gennaio fino all’11 febbraio al teatro Ivo Chiesa di Genova. Quella Genova che è stata il luogo natìo di Paolo Villaggio, il creatore di questo micromondo favolistico così ferocemente critico dell’avanzamento della società dei consumi. La corazzata Potëmkin è una cagata pazzesca? Ma no! La scalinata, il montaggio analogico sono davvero grandi cose. Epperò, quel film lì è un po’ pesantuccio. C’è tutto il Fantozzi che conoscete, quello della partita di tennis e così via. E ci saranno tutti i personaggi noti al grande pubblico: dalla moglie Pina alla signorina SIlvani, dal collega Calboni al mitico ragioniere Filini. Fantozzi torna con la faccia, la voce e il corpo giusto: quello di Fantoni, l’unico possibile continuatore del percorso creato da Villaggio più di cinquant’anni fa. Lo spettacolo è una produzione del Teatro Nazionale di Genova, Enfi Teatro, Nuovo Teatro Parioli e Geco Animation. Questa bellissima foto che vedete, di Nicolò Rocco Creazzo, restituisce bene il senso dello spettacolo che rifiuta la scontatezza del creare secondo corrente. Il teatro vero è questo: è un’idea mondata dalla trappola dell’ideologia e del conformismo.

tiziano.rp@gmail.com

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