Aladdin compie 30 anni, 10 curiosità su uno dei classici più amati della Disney

Il film d’animazione è uscito nei cinema americani il 25 novembre 1992. Diretto da Ron Clements e John Musker, grazie al suo mix di musica, personaggi innovativi e gag, è stato un successo di pubblico e critica. Anche se non è mancata qualche polemica. Dalle tensioni tra Robin Williams e la Disney, alle battute improvvisate dell’attore, alla colonna sonora premiata con l’Oscar: ecco un po’ di cose da sapere.

Sono passati trent’anni, ma resta ancora uno dei film d’animazione più amati di sempre. Il 25 novembre 1992 usciva nei cinema americani il classico della Disney Aladdin. Diretto da Ron Clements e John Musker, grazie al suo mix di musica, animazione e gag, è stato un successo di pubblico e critica. Anche se non è mancata qualche polemica. Dalla trama, ai doppiatori, ai personaggi iconici: ecco qualche curiosità e cose da sapere sulla pellicola.

LA TRAMA

Aladdin, secondo il canone ufficiale, è il 31esimo Classico Disney. È anche il quarto film di quella che è chiamata era del Rinascimento Disney. È prodotto da Disney Animation Studios e distribuito dalla Walt Disney Pictures. La storia è ambientata ad Agrabah, immaginaria città araba. Ruota attorno ad Aladdin, un giovane ladro che – insieme alla sua fedele scimmietta Abu – entra in una caverna per prendere un’antica lampada magica. Sfregandola, Aladdin libera senza volerlo un essere che da millenni era imprigionato al suo interno e che può avverare tre suoi desideri: il Genio. La vita di Aladdin s’intreccia presto con quella della principessa Jasmine, la figlia del sultano che è stufa di sentirsi prigioniera nel suo palazzo. Ma sulla loro strada c’è anche il malvagio Jafar, gran visir del sultano che – aiutato dal suo pappagallo Iago – vuole recuperare la lampada.

L’ISPIRAZIONE

Il film Aladdin si ispira al racconto Aladino e la lampada meravigliosa, contenuto nella raccolta di novelle orientali Le mille e una notte. Ma ci sono delle differenze. Mentre il cartone è ambientato in una città immaginaria del Medio Oriente, la versione originale si svolge nel Catai, l’odierna Cina settentrionale. Inoltre, nel racconto il giovane non è orfano ma vive con la madre (anche nella prima stesura del film era così) e i desideri che può chiedere al Genio sono infiniti e non tre. Il gran visir, poi, trama perché la figlia dell’imperatore sposi suo figlio. Ma Aladdin ha come fonte d’ispirazione anche il film del 1940 Il ladro di Bagdad, vincitore di tre premi Oscar: anche in questo caso ci sono delle differenze, a partire dall’ambientazione, ma molti personaggi, nomi ed elementi sono simili (il visir, ad esempio, si chiama Jaffar, mentre il ladro è Abu).

ALADDIN

Il protagonista del film d’animazione è il giovane Aladdin. In un primo momento doveva avere 13 anni e si era deciso di disegnare il personaggio in modo che assomigliasse a Michael J. Fox. Poi, per rendere la storia tra lui e Jasmine più verosimile, Aladdin diventa un 18enne e gli autori cambiano idea e si ispirano a Tom Cruise. Per il carattere “un po’ grezzo”, invece, dicono di aver preso come modello “un giovane Harrison Ford”. Per i pantaloni oversize e il caratteristico modo di muoversi, guardano alle coreografie del rapper e ballerino MC Hammer. Inoltre, i creatori decidono che Aladdin non è il solito principe bello e noioso, deve avere anche delle caratteristiche più contemporanee: deve essere simpatico, astuto, divertente, deve saper affrontare le difficoltà, avere coraggio, essere amabile e saper corteggiare una ragazza. Per la prima volta, quindi, si pensa anche a cosa potrebbe spingere una giovane donna a innamorarsi di lui.

JASMINE

La giovane donna è Jasmine, anche lei diversa dalle classiche principesse dell’epoca. Prima di tutto è la prima del regno Disney a non essere caucasica, con la sua pelle scura, i lunghi capelli neri e i pantaloni a foggia araba. Poi ha un carattere forte, non vuole essere salvata, si ribella alle regole e sfida con coraggio le imposizioni. Rifiuta anche di prendere marito entro i 15 anni, come vorrebbe la tradizione. “Padre, io non sopporto di sentirmi costretta. Se mi sposerò sarà per vero amore”, dice al sultano rifiutando i vari pretendenti. E rivendica: “Non sono un trofeo da vincere”. Anche per lei i disegnatori si sono ispirati a una star di Hollywood: l’attrice Jennifer Connelly. Ma non solo: l’animatore Mark Henn ha raccontato di aver preso spunto da una foto di sua sorella Beth da giovane.

GENIO

Uno dei personaggi più iconici del film è il Genio. All’inizio dovevano essere due: uno dell’anello sotto il controllo di Jafar e l’altro della lampada con Aladdin. Alla fine si è deciso di tenerne solo uno, quello della lampada. A farlo entrare nella storia del cinema ci ha pensato Robin Williams, che ha doppiato il magico personaggio blu (nella versione italiana, la voce è di un altrettanto straordinario Gigi Proietti). Il ruolo è stato scritto proprio per l’attore americano e gli autori gli hanno lasciato grande libertà, tanto che molte delle sue battute sono improvvisate e per alcune scene gli sono state date solo delle linee guida. “Prendemmo alcune parti dei suoi monologhi e costruimmo il Genio su di esse. Williams si convinse ad accettare la parte proprio dopo che gli mostrammo una sequenza davvero divertente, lì capì il vero potenziale del personaggio”, ha raccontato Eric Goldberg, capo del dipartimento di animazione. Le parti di Robin Williams, per questioni di tempo, sono state registrate in poche sessioni: dato che l’animazione sarebbe stata adattata alla voce in un secondo momento, l’attore ha registrato fino a 20 versioni diverse della stessa battuta. Williams ha doppiato, sempre improvvisando, anche la voce del mercante di strada nella scena che apre il film: era previsto che, alla fine del cartone, venisse svelato che il mercante era in realtà il Genio, ma poi la rivelazione è stata tagliata. Un’altra curiosità: nella scena finale, il Genio ha una camicia hawaiana e il cappello di Pippo e non è un caso, perché si tratta di un look indossato davvero da Williams, alla fine degli anni Ottanta, nel tour speciale “Back To Neverland” ai Disney MGM Studios.

IMITAZIONI E CAMEO

Nel corso del film Robin Williams imita una serie di persone famose, come Arnold Schwarzenegger, Ed Sullivan, Groucho Marx, Robert De Niro, Jack Nicholson. Eric Goldberg ha spiegato che l’attore ha dato vita a una cinquantina di personaggi e che selezionare i migliori, contenuti in quasi 20 ore di materiale audio, è stato difficile: sono rimasti fuori, ad esempio, George Bush e John Wayne. Nel film ci sono anche degli easter eggs e dei cameo di altri personaggi Disney. A un certo punto il Genio si trasforma in Pinocchio, da un libro di cucina appare Sebastian de La Sirenetta, tra le statuine con cui gioca il sultano c’è la Bestia di La Bella e la Bestia, durante le trasformazioni della tigre compare Topolino. Inoltre, i registi Ron Clements e John Musker appaiono in una scena tra la gente del mercato.

PREMI E RECORD

Aladdin è uscito nei cinema americani il 25 novembre 1992, mentre nelle sale italiane è arrivato il 3 dicembre 1993. Ha subito conquistato pubblico e critica. Creato con un budget di 28 milioni, negli Usa è stato il maggior successo di quell’anno: negli Stati Uniti ha incassato circa 217 milioni di dollari e nel resto del mondo circa 504 milioni. Si è aggiudicato anche diversi riconoscimenti, molti dei quali per la colonna sonora (che, da Notti d’Oriente a Il mondo è mio, contiene brani difficili da dimenticare). È stato candidato a cinque premi Oscar e ne ha vinti due: miglior colonna sonora a Alan Menken e miglior canzone (A Whole New World) ad Alan Menken e Tim Rice. Tre i Golden Globe: miglior colonna sonora, miglior canzone e premio speciale a Robin Williams per il doppiaggio del Genio.

LE POLEMICHE

Nonostante il successo, non sono mancate alcune polemiche legate al film d’animazione. Aladdin e Jasmine, ad esempio, sono stati considerati troppo anglicizzati rispetto agli altri personaggi. La comunità araba, poi, ha accusato la pellicola di razzismo. In particolare, l’American-Arab Anti-Discrimination Committee ha imputato alla Disney di aver dipinto il popolo arabo come pieno di criminali e villani. Sotto accusa è finita soprattutto la canzone d’apertura, Notti d’Oriente, con il mercante che mentre descrive la città canta: “Where they cut off your ear/If they don’t like your face/It’s barbaric, but, hey, it’s home” (“Dove ti tagliano un orecchio/Se non gli piace la tua faccia/È barbarico, ma, hey, questa è casa”. Nella versione in videocassetta uscita negli Usa, questa parte è stata cambiata ed è diventata: “Where it’s flat and immense/And the heat is intense” (“Dove è pianeggiante e immenso/E il calore molto intenso”).

ROBIN WILLIAMS CONTRO LA DISNEY

Tensioni dopo il film sono nate anche tra Robin Williams e la Disney. La star, tra i primi grandi attori a prestare la voce a un cartone, ha raccontato di aver accettato di doppiare il Genio – con lo stipendio minimo dettato dal sindacato Sag (75.000 dollari) – per fare felici i suoi figli, ma a patto che il suo nome e la sua immagine venissero usati solo per la pellicola ma non venissero poi sfruttati a scopi promozionali. Dato che la Disney non ha rispettato queste condizioni, l’attore ha deciso di non doppiare il Genio nel primo sequel del cartone e nella serie tv animata (al suo posto Dan Castellaneta, voce storica di Homer Simpson). “Non solo hanno usato la mia voce a fini commerciali, ma hanno ridoppiato il mio personaggio per vendere dei prodotti. Era l’unica cosa per cui avevo negato il mio consenso e hanno decisamente oltrepassato il limite”, ha detto. Dopo le scuse pubbliche della Disney, Williams è tornato a doppiare il Genio nel secondo sequel.

SEQUEL E LIVE ACTION

Il successo di Aladdin ha creato un mercato legato al film, con gadget, videogames, giochi, spin-off e altro. Sono usciti anche due sequel, distribuiti direttamente in videocassetta. Il primo è Il ritorno di Jafar, del 1994, che racconta della sete di vendetta dell’ex gran visir; il secondo è Aladdin e il re dei ladri, del 1996, in cui il protagonista scopre che suo padre è ancora vivo. Dal 1994 al 1996 è andata in onda anche una serie televisiva animata. Il ritorno di Jafar è stato il primo sequel direct-to-video (cioè destinato al mercato dell’Home Video): fu un successo e da allora la Disney ha creato sequel in videocassetta per tutti i suoi cartoni. Il giovane ladro diventato principe è anche tornato al cinema di recente: il 22 maggio 2019 è uscito nelle sale italiane il remake live-action Aladdin, diretto da Guy Ritchie. Il protagonista è Mena Massoud, Jasmine ha il volto di Naomi Scott e il Genio è Will Smith.


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