Tutorial per la spesa «sensuale». La Rai sospende «Detto Fatto»

Un tutorial su come aggirarsi tra gli scaffali del supermercato in modo sexy, mandato in onda martedì pomeriggio su RaiDue nella trasmissione «Detto Fatto», ha innescato ieri l’ennesima polemica politica intorno alla gestione della Rai, determinando la sospensione del programma. Del resto, i consigli della pole dancer Emily Angelillo su come ancheggiare su un tacco 12 spingendo un carrello e prendere sensualmente un prodotto da uno scaffale, non potevano passare inosservati nella giornata dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne. Così, ieri mattina, sul programma, condotto da Bianca Guaccero, sono fioccate le critiche. Tra le prime, quelle di Valeria Fedeli, capogruppo del Pd nella commissione parlamentare di Vigilanza Rai, secondo cui «la donna è stata offesa con stereotipi inaccettabili». «Una cosa ignobile. Indegna della Rai Servizio Pubblico» ha twittato Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai. Per Laura Boldrini (Pd) si tratta del «peggior sessismo», concorda Giorgio Mulé (FI).

Twitter

Il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella (Pd) si affida a Twitter: «Il tutorial è una pagina di televisione deprimente e umiliante per la dignità delle donne. In verità ne servirebbe uno su come fare servizio pubblico senza calpestare il valore e la storia della Rai». E avanti così per tutto il pomeriggio, mentre al posto della nuova puntata registrata di «Detto Fatto» andava un film. Fino a quando è intervenuta la Commissione di Vigilanza, il cui presidente Alberto Barachini ha scritto all’ad Fabrizio Salini e al presidente Marcello Foa, chiedendo di fornire «chiarimenti» sul tutorial «considerato offensivo» in quanto, ripropone «una rappresentazione della donna attraverso stereotipi inaccettabili».

Cattiva gestione

Per il Pd, che da tempo chiede l’avvicendamento di Salini, che scade a primavera, è l’ennesima occasione per addossargli la responsabilità di una cattiva gestione, missione di cui s’incarica la consigliera Rita Borioni (espressa dal Pd). E Michele Bordo, membro Pd della Vigilanza, rincara la dose: «Quanto accaduto chiama pesantemente in causa anche i vertici della Rai a partire dall’ad Salini. In questi ultimi giorni il servizio pubblico ha dimostrato più volte una mancanza di guida editoriale, se non peggio sciatteria, con implicazioni gravissime sugli obblighi del contratto di servizio». Mentre il segretario della Vigilanza, Michele Anzaldi (Iv), chiede se il premier confermerebbe ancora la sua fiducia a Salini. Ma il M5S, che difende l’ad, contrattacca con la capogruppo in Vigilanza, Sabrina Ricciardi: «In ufficio di presidenza abbiamo stabilito una serie di audizioni in merito a quanto accaduto nelle ultime settimane. Ma è chiaro che tra questi nomi non ha alcuna ragione che vi sia quello di Salini. Ci sono i direttori di rete che rispondono in primis su quanto accade».

Le scuse

Il primo a scusarsi è proprio il direttore di RaiDue, Ludovico di Meo (espresso da Fratelli d’Italia), che ammette che il programma «è incappato in un gravissimo errore, non certamente voluto» e che «si è sopravvalutata la carica ironica a dispetto di una chiave che è risultata chiaramente offensiva». Subito dopo è sceso in campo Salini definendo l’episodio «gravissimo» e estraneo allo spirito del servizio pubblico e alla linea editoriale Rai. Scontata l’apertura di un’istruttoria «per accertare responsabilità», mentre sul futuro della trasmissione si faranno «valutazioni». A fine giornata a scusarsi è la Guaccero con un lungo post su Instagram: «Mi prendo parte della responsabilità di ciò che è accaduto. Chiedendo scusa a tutti, per la superficialità con cui è stata gestita questa situazione da parte di tutta la nostra squadra. Sono certa della buona fede del gruppo autorale che lavora da mesi, cercando di confezionare, con grandissima fatica, un programma dignitoso e allegro nonostante tutte le difficoltà della situazione pandemica che stiamo vivendo». La puntata incriminata è stata cancellata da RaiPlay.

Antonella Baccaro, Corriere.it

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