Myrta Merlino

La Tv di Maramaldo

«Preferisco che un critico
mi dia della Sòra Cecioni
piuttosto che cambiare»
Myrta Merlino

Vedo a volte L’aria che tira, talk show su La7, al mattino dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13.30, e mi incavolo regolarmente perché la conduttrice, Myrta Merlino, commette compulsivamente gli stessi errori, elementari. Anche ieri mattina: si presenta in studio con un abitino stuzzicante e pretenzioso, annuncia con enfasi esagerata i suoi ospiti (troppo numerosi e sempre gli stessi, a turno), ma interrompe i loro interventi perché visibilmente vuole essere protagonista, più che moderatrice o presentatrice. Mi irrita anche perché annuncia con fastidio gli spot della pubblicità, un obbligo giustamente doveroso (non solo) nella televisione di Urbano Cairo. Se poi c’è un intervento intelligente e complesso, puntualmente zittisce l’infelice ospite promettendogli che tornerà a dargli la parola (cosa che non succede quasi mai). Cosi, ieri, non ho preso neanche un appunto e chiedo scusa se frettolosamente l’ho considerata una fatica inutile: Myrta rende lo schema del programma ripetitivo e noioso. È questo il problema centrale. Gli autori che l’affiancano sono professionisti attenti e intelligenti, purtroppo la conduttrice ha la straordinaria capacità di riuscire a polverizzare ogni possibile interesse. L’aspetto più deleterio della sua conduzione è che non vuole o non riesce a reprimere, e neanche a frenare, il chiasso degli opinionisti che si urlano addosso: anzi, addirittura, la Merlino si sovrappone, sgolandosi anche lei, forse convinta che le sue futili opinioni siano più interessanti delle altre! Per dirne una: nella scaletta di ieri giustamente un ampio spazio era incentrato sulla devastante notizia dell’efferato omicidio di Désirée, ma Myrta non è riuscita ad andare oltre qualche convenzionale banalità.
Prevengo una possibile curiosità: perché dunque insisto a seguire il programma? Premesso che in ogni critico esiste una componente masochistica, sono affascinato dal problema esistenziale della signora Merlino, un difetto peraltro diffuso nell’umanità, da millenni. Ed è questo: vorrei, ma non posso. È un’ambiziosa conduttrice, che vorrebbe essere di più e di più e di più: una star della tivù. Magari dominatrice anche in prima serata, e ci ha anche provato, ma è finita ko, dopo un ruvido flop. Perciò – credo – indulge in assurdi protagonismi, come quello – un vezzo contestato da molti – di sorseggiare beatamente una tazza di the, alla faccia degli ospiti e del pubblico. Un errore, anzi una grossolanità da matita blu, nel galateo televisivo.
Dunque, tutto da buttare? No. L’aspetto paradossale è che Myrta una forza ce l’avrebbe. Non dico che buca il video, ma lo bucherella. Però non ha la pazienza di imparare, di misurarsi, imponendosi umiltà e disciplina. Ha ormai cinquant’anni e mi sembra improbabile a quell’età (per lei come per tutti) cambiare carattere e modificare personalità. Peccato! Al momento, con il 5 o 6 per cento di share, è battuta regolarmente da I fatti vostri su Raidue, anzi Magalli, oltre il 10%, la straccia nella seconda parte. Per non dire de La prova del cuoco e di Forum, che hanno ascolti ben più elevati. D’estate, infine, è sostituita dal giovane Magnani, che ottiene gli stessi risultati.
Concludo. La sua esuberanza – riferisco solo a titolo di cronaca, non ho gusto per questo tipo di gossip – si conferma nell’inquieta vita sentimentale. Domenico Arcuri, l’ottimo ad di Invitalia, suo compagno per molti anni, ha fatto significative dichiarazioni, in proposito. Ma c’è di peggio: in un’intervista a Un giorno da pecora Myrta ha disinvoltamente sputtanato l’attuale fidanzato, il popolare campione del mondo di calcio Marco Tardelli, mettendolo in ridicolo per la (vera o presunta) gelosia. Mah! Una star – questa sì – dello spettacolo mi ha detto: «È brava, per me ha anche doti importanti. Ma se si desse una calmata, forse riuscirebbe a decollare».

M.

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