“Mondocane” scelto dalla Settimana della critica a Venezia

 “Non ci sono film a tema pandemico nella selezione, ma quelli che abbiamo visto e scelto portano addosso i segni della nostra esperienza recente, sono storie che invitano alla reciproca connessione e che spingono a riflettere su aspetti cruciali della vita che oggi sono stati stravolti, sulle nuove coordinate di spazio e tempo, sulla vita. la morte e lo status dell’uomo in generale”. Così Beatrice Fiorentino, al suo esordio come delegato generale della 36° Settimana Internazionale della Critica, sezione autonoma organizzata dal Sindacato nazionale critici cinematografici italiani parallelamente e nell’ambito della Mostra del cinema della Biennale di Venezia dal 1 all’11 settembre, ha presentato la selezione di quest’anno durante una conferenza stampa in presenza a Roma.La Settimana della Critica che negli anni ha selezionato opere prime di registi emergenti poi diventati star del panorama cinematografico internazionale tra le sette opere prime in concorso (e in anteprima mondiale) ha scelto ‘Mondocane’ di Alessandro Celli, protagonista Alessandro Borghi, e con Barbara Ronchi, Dennis Protopapa, Giuliano Soprano, Ludovica Nasti, Federica Torchetti, Josafat Vagni e Francesco Simon, prodotto da Matteo Rovere (Groenlandia) e Gianluca Curti (Minerva Pictures) con Rai Cinema. E’ ambientato in una Taranto ferita e distopica, città fantasma dal filo spinato dove i poveri lottano per la sopravvivenza e le gang, come quella capeggiata da Borghi (nei panni del carismatico Testacalda) si contendono il territorio. E’ una produzione franco-italo-svizzera il film di un altro italiano, Matteo Tortone, una favola moderna quanto tragica, in bianco e nero, ambiantata tra Lima e La Rinconada, città mineraria sulle Ande peruviane. Le altre cinque opere prime in concorso sono: ‘Eles transportan a morte/ They carry death’ di Helena Girón e Samuel M. Delgado, ‘Eltörölni Frankot / Erasing Frank’ di Gábor Fabricius, ‘Obkhodniye Puti/ Detours’ di Ekaterina Selenkin, ‘A Salamandra/ The Salamander’ di Alex Carvalho e ‘Zalava’ di Arsalan Amiri. Fuori concorso i due eventi speciali: il film d’apertura ‘Karmalink’ di Jake Watchel, definito dalla Fiorentino “Il primo film di fantascienza cambogiano e buddista, un film sulla memoria, sulla coscienza collettiva e sull’avidità del pensiero occidentale” e il conturbante film di chiusura ‘La dernière séance ‘ di Gianluca Matarrese, confessione intima e audace che punta su una conversazione a due tra il regista e il suo amante, un gioco di dominio e sottomissione che passa anche attraverso l’universo del bondage e i traumi dell’Aids. 

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