La copertina è ‘copiata’: il giudice blocca la vendita del disco di Roger Waters

L’artista siciliano Emilio Isgrò ha ottenuto dal tribunale di Milano il riconoscimento del plagio e lo stop alla vendita del cd

Emilio Isgrò batte Roger Waters 2-0. L’artista siciliano ha ottenuto dal tribunale di Milano che sia fermata la vendita del nuovo album dell’ex Pink Floyd Is this life what we really want?: la copertina, il libretto e le etichette sarebbero un plagio di opere dello stesso Isgrò del 1964.
Il disco era uscito il 2 giugno e subito Isgrò aveva verificato “un plagio palese” e incaricato i suoi avvocati di ricorrere legalmente. E due settimane dopo il giudice Sara Giani, della sezione specializzata in materia d’impresa del tribunale di Milano, aveva disposto un decreto d’urgenza che bloccava la commercializzazione dell’album: troppo simili la copertina e l’impianto grafico a opere come Cancellatura e Il Cristo Cancellatore.
Accanto alla decisione d’urgenza il giudice aveva fissato anche un’udienza ordinaria, che si è tenuta il 27 giugno, nella quale si era decisa una sospensione del blocco, e quindi il ritorno del disco in vendita, per favorire le trattative tra le parti. Trattative che sono evidentemente naufragate, visto che l’ordinanza di oggi conferma anche nel merito il decreto con cui ha inibito la commercializzazione, diffusione e distribuzione dell’involucro, della copertina, del libretto illustrativo e delle etichette. Insomma, di tutto quello che non è il disco, “materiale che riproduce, come emerge ictu oculi dal raffronto, le forme espressive dell’opera Cancellature 1964 di Isgrò”. E il raffronto “palesa che la riproduzione ha ripreso pedissequamente la forma espressiva personale dell’artista”, come confermato anche “dalla comune percezione da parte dei critici musicali e dei critici dell’arte, che hanno immediatamente associato la copertina dell’opera discografica all’artista Emilio Isgrò”.
Oltre a bloccare le vendite, il giudice ha disposto una penale di 100 euro per ogni violazione della sentenza, ha ordinato la pubblicazione dell’ordinanza a caratteri doppi del normale, su due edizioni nazionali, cartacee e online, dei quotidiani Corriere della Sera e Repubblica e ha condannato la casa discografica (che al momento non commenta) al pagamento delle spese processuali. Ora si aspettano le mosse di Waters e della casa discografica, che potrebbero essere un ricorso in appello o un tentativo di conciliazione economica (in sostanza un accordo con Isgrò) o, più difficilmente, un totale restyling del disco.

La Repubblica

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