Se la festa di compleanno diventa una guerra civile. A fine agosto ‘Genitori quasi perfetti’

La commedia di Laura Chiossone tra umorismo e riflessione mette in luce la fatica delle nuove famiglie tra chat di classe, riunioni a scuola e il diverso da noi. Cast corale che vanta tra gli altri Anna Foglietta, Paolo Calabresi, Lucia Mascino, Marina Rocco che hanno portato sul set le loro esperienze

La chat di classe che arriva a calcolare più di cento notifiche di messaggi non letti, gli inviti per la festa, la riunione dei genitori a scuola con domande scomodissime tipo ‘l’educazione sessuale sì o no?’, e poi la torta da ordinare, i palloncini, l’animatrice perché è impensabile una festa di compleanno senza l’animatrice. Ogni genitore di bambini in età scolare si potrà identificare e chi non lo è potrà riderci su, pensare “ho fatto bene a evitare” ma tutti gli spettatori rifletteranno sulla fatica che si fa a confrontarsi col diverso, anche solo perché vegano o ultra cinefilo. Arriva nelle sale il 29 agosto la commedia di Laura Chiossone Genitori quasi perfetti con Anna Foglietta, Paolo Calabresi, Lucia Mascino, Marina Rocco, Elena Radonicich, Francesco Turbanti, Paolo Mazzarelli, Marina Occhionero, mamme e papà di un gruppo di ragazzini di sette anni che finiranno per trasformare “la festa in maschera in una guerra civile”.”Lo spunto nasce dall’esperienza di vita e probabilmente quando il film sarà nei cinema ci sarà qualcuno che mi toglierà il saluto – dice la regista, due figli all’attivo sette e cinque anni – La riflessione da cui sono partita è che diventando genitore in qualche modo riparti con un nuovo modello di vita, ti ritrovi in una nuova giostra sociale con un ruolo diverso. Tutto quello che hai superato al liceo (la paura dello sguardo degli altri, il senso di inadeguatezza) ritorna all’improvviso, hai passato una vita a costruirti un’identità e finisci per aver che fare con persone che non ti somigliano per nulla. Oggi poi siamo genitori in piazza, che sia quella social o quella reale, viviamo sotto pressione le dinamiche di scontro con personalità diverse dalla nostra che talvolta diventano pura ideologia e ipocrisia e finiamo per perdere la parte più sana dell’essere genitori”.Il film gira intorno alla festa che Simona (Anna Foglietta) ha organizzato per il compleanno di suo figlio Filippo, una festa a cui verranno tutti i compagni con i loro genitori, che sono i più vari: c’è il cinefilo Aldo (Paolo Calabresi) che cita Truffaut e Oshima a ogni conversazione, la moglie vegana Ilaria (Lucia Mascino) e la sua “torta all’acqua”, l’estetista Sabrina (Marina Rocco) che cambia scarpe e smalto ad ogni occasione e poi le mamme arcobaleno, il papà super creativo. “Troppo apprensivi, troppo alternativi, troppo vegani o troppo intellettuali, ipocondriaci o buonisti. Se giudichi gli altri come matti ti devi fermare e chiederti un momento se il matto sei tu – dice Laura Chiossone – La festa di carnevale in realtà farà cadere la maschera dei genitori. Tutti rinchiusi in cucina, mentre i bambini giocano con l’animatrice, si troveranno costretti ad avere rapporti sociali che a un certo punto esploderanno. I genitori finiranno per dimenticarseli i bambini e tirerà fuori gli istinti peggiori, quello che la gente solitamente si trattiene dal dire”.Un film adatto anche per il pubblico più giovane? “Forse non i più piccoli – dice Laura Chiossone – però i ragazzi delle scuole medie potrebbero divertirsi e apprezzare i propri genitori che, attraverso un’autoironia affettuosa, ammettono i propri errori. È un film per tutti, anche per chi non è genitore, perché le classi scolastiche non sono che dei microcosmi della nostra società, la nostra è una storia agrodolce da cui si esce forse con una maggiore consapevolezza di cosa è importante. La protagonista, interpretata da Anna Foglietta, alla fine si renderà conto che nel suo sforzo di mettercela tutta per fare bene si è distratta da ciò che è più importante, cioè suo figlio”. Sul set si è creata una bella atmosfera, grazie anche alle prove che la regista ha fatto e la scelta di girare in ordine cronologico e ognuno ha portato ai personaggi, propri o altrui, qualcosa di suo. “Mi hanno proibito di parlarne nei dettagli, ma il grande lavoro di improvvisazione sul set ha fatto sì che ognuno ha tirato fuori le proprie esperienze. Oltre a un film ne è venuta fuori una terapia di gruppo”.

Chiara Ugolini, repubblica.it

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