La “Favola” di Timi: “Io, casalinga disperata ma bravissima nel mambo”

Il film da oggi nelle sale dopo aver inaugurato nei giorni scorsi il Festival Mix

«Avete idea di che cosa vuol dire fare le faccende con un bustino così stretto da dislocarti gli organi interni? Qualunque uomo dovrebbe farne esperienza». Filippo Timi ne è uscito trasformato, dopo averci provato per molte stagioni in teatro – a cominciare dal Franco Parenti, che produsse in origine la pièce – e adesso al cinema. Il risultato dei suoi sforzi è ora visibile a tutti, in “Favola”, il film tratto dalla sua commedia omonima, che dopo aver inaugurato il Festival Mix esce al cinema il 25, 26 e 27 giugno (l’elenco delle sale è al sito nexodigital.it). “Favola”, diretto da Sebatiano Mauri, è un sogno-incubo in technicolor, ambientato in un interno americano Anni Cinquanta (l’ha creato Dimitri Capuani) ricopiato meticolosamente dalle scenografie dei film di Douglas Sirk e di Alfred Hitchcock. Al posto di Doris Day o di Dorothy Malone la strepitosa Mrs. Fairytale, un Filippo Timi superbamente addobbato dal costumista Fabio Zambernardi. «Le mie fonti d’ispirazione – racconta – sono state le protagoniste di “Donne” di George Cukor e il ciarlare delle loro doppiatrici. Ma anche un video visto per caso, forse il pezzo di un talent, dove una dolce fanciulla all’improvviso cominciava a cantare con voce baritonale. Da lei ho preso soprattutto la fluidità delle mani: ho capito che il carattere di Fairytale passava soprattutto dalla gestualità». Al resto hanno pensato il truccatore Maurizio Silvi e il parrucchiere Aldo Signoretti, già candidato agli Oscar per “Il Divo”, “Moulin Rouge!” e “Apocalypto”, che con sedute quotidiane di quattro ore hanno trasformato Timi in una casalinga disperata ma bravissima nel mambo. La coprotagonista è un’amica bionda e disperata di Fairytale, con tailleurini e impermeabili trasparenti alla Kim Novak: Lucia Mascino, «finalmente felice – fa sapere – di vedere sullo schermo quei personaggi che sono diventati per noi come dei cari amici e che finora, a teatro, non avevamo potuto guardare dall’esterno». Nel cast anche Piera degli Esposti, nella parte di Mother che sul palcoscenico era solo evocato, Luca Santagostino e Sergio Albelli. Alla fotografia un talento internazionale come Renato Berta, che ha lavorato tra gli altri con Alain Resnais, Amos Gitai, Mario Martone e Manoel De Oliveira. “Favola” è uno strano oggetto, una commedia folle con un fondo mélo, un capovolgimento drammatico che dà spazio a un inaspettato lieto fine. Riguarda l’identità sessuale, l’emancipazione, la lotta fra i sessi. È pieno di riferimenti alla pubblicità, alle canzoni d’epoca e alla storia del costume. «E i suoi personaggi – conclude Timi – non vedevano l’ora di entrare finalmente nel loro film».

Egle Santolini, lastampa.it

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