LA LANDA DESOLATA DI TEMPTATION ISLAND

temptation-island-logo(di Mariano Sabatini)
Per la gioia dei voyeur è tornato in onda su Canale 5 Temptation island, and capeggiato e prodotto da Maria De Filippi; ovverosia la migliore presentatrice che fa la peggiore televisione. Il conduttore è uno che è nato e che morirà (professionalmente parlando, ask s’intende) sul piccolo schermo, un miracolato catodico: direttamente dal Grande fratello, Filippo Bisciglia, la dimostrazione di come le telecamere possano funzionare del tutto arbitrariamente come formidabile agenzia di collocamento e di inattesa promozione sociale.

“Di amore si tratta”, dice l’Alberto Angela del cazzeggio, del gossip, delle beghe pseudosentimentali… perché di questo si tratta, cazzeggio, e non di amore. Amore? Bisognerebbe sciacquarsi la bocca prima di pronunciare questa parola.

La spudoratezza, la mancanza di vergogna, la voglia di protagonismo, che fanno superare il famoso diritto ai quindici minuti di notorietà teorizzati da Andy Warhol per aspirare a un’intera vita da vip, divengono format in questa televisione che mira a travalicare ogni volta i propri confini, per raggiungere territori inesplorati. Fino a portare con sé il pubblico in lande di disperazione spacciate per l’Eldorado dell’intrattenimento.

I protagonisti di Temptation island, una lunga-estenuante-avvilente “esterna” di Uomini e donne, sostengono di essere lì per capire se è amore oppure un calesse, se usciranno dall’avventura sull’isola ancora insieme. Il concept del format prevede, infatti, che coppie di fidanzati vengano separati e messi a contatto con aitanti single in grado di tentarli.

La tentazione biblica del serpente nell’eden. Esperimenti di laboratorio a cielo aperto. Accoppiamenti e tradimenti assistiti, istigati, osservati, sbirciati, che fanno leva sul primordiale istinto della gelosia. Tanto questa televisione anziché farci intuire il futuro – quella è solo un’illusione – ci rispedisce indietro di ère geologiche, ai maschi con la clava e alle femmine con le pelli di lupo.

La sfida più divertente è invece ricercare le cellule grigie di questi adoni e veneri in libera uscita come le particelle di sodio nell’acqua minerale. “Se stanno lì un po’ di testa ce l’avranno…” dice una tizia, davanti a un branco di manzi scamiciati, per il puro piacere di provocare il suo ragazzo. Eh, no, qui ti sbagli, squinzietta. Se sono lì, se siete lì, è proprio perché la testa l’avete persa. O non l’avete mai avuta. Un po’ come chi segue Temptation island.

Torna in alto