Dimissioni Annunziata, urge un approccio equilibrato nei commenti

(di Tiziano Rapanà) Si parla sempre della Rai. L’addio di Lucia Annunziata ha suscitato diverse interpretazioni e opinioni. Non si ravvisano pressioni o censure da parte dell’azienda nei confronti della giornalista. L’amministratore delegato aveva intenzione di confermare il programma per la prossima stagione, dimostrando la volontà di mantenere un ambiente lavorativo aperto e rispettoso. È comprensibile che il congedo di una figura di spicco come Annunziata possa generare perplessità e interrogativi. Tuttavia, è necessario evitare di trarre conclusioni affrettate o fare ipotesi non supportate da fatti concreti. Non mi pare si stia costruendo un agire nemico dell’indipendenza e della libertà di stampa. Peraltro il cda si è appena insediato e non ha nemmeno avuto il tempo di fare una minima azione. Nessuno ha messo in discussione baluardi dell’informazione come l’ottimo Report o #cartabianca. Penso si debba avere, nelle analisi delle situazioni, un approccio equilibrato. Lucia Annunziata ha ricoperto ruoli di rilievo all’interno della Rai, presidenza inclusa. La sua lunga carriera nel giornalismo le ha conferito una reputazione di competenza e professionalità. La sua voce autorevole è stata spesso apprezzata nel panorama mediatico italiano. Alcuni vedono la sua partenza come un segnale di necessaria trasformazione e rinnovamento, altri si preoccupano dell’impatto che potrebbe avere sull’equilibrio politico dell’azienda. Io vedo l’addio come una scelta personale che non condivido: doveva restare. La sua trasmissione è un fiore all’occhiello del servizio pubblico. 

tiziano.rp@gmail.com

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