Piero Pelù rinvia il tour: ”Ho perso i sensi, sono cascato a terra”


Piero Pelù ha condiviso la sua esperienza dell’ “incidente sul lavoro”, insieme alla sua battaglia con la depressione.

Il cantante, noto per la sua carriera con la band Litfiba, ormai sciolta, sta per lanciare il singolo “Maledetto cuore”, anteprima del suo prossimo album “Deserti” che vedrà la luce il 7 giugno.

L’anno scorso ha dovuto interrompere il tour a causa di un acufene, un disturbo dell’udito. Ora, il 62enne ha spiegato al quotidiano cosa è accaduto: “È stato un incidente sul lavoro. Ero in studio di registrazione e ho subito uno shock acustico“.

Ha approfondito l’incidente spiegando: “Avevo cambiato cuffie e il fonico non ha fatto bene i calcoli: ho perso i sensi, sono cascato a terra. A questo si sono aggiunti i miei errori: non ho subito fatto i controlli e ho trascurato il problema”.

Purtroppo, il suo udito non si riprenderà mai completamente: “Il danno è irreversibile, ho recuperato un po’, ma da questi traumi non si guarisce. Posso mitigare il problema con la tecnologia. Un sistema acustico ben calibrato mi permette di affrontare di nuovo il palco: devo creare il caos sonoro fuori, ma in cuffia è come se avessi Casadei”.

È stato anche interrogato sulla depressione di cui ha parlato recentemente: “Alle preoccupazioni per la salute si sono aggiunti i pensieri legati alla fine dei Litfiba. Ho cercato aiuto professionale, cui mi rivolgo ancora, e sono riuscito ad aprire delle belle porte”.

“In ‘Maledetto cuore’, ad esempio, canto ‘ho bisogno di te’: lo diciamo raramente, ma abbiamo bisogno degli altri per non perderci in quei buchi neri con cui sto facendo i conti”, ha aggiunto.

Nel 2022 c’è stato l’ultimo spettacolo dei Litfiba a Milano. Gli è stato chiesto se la situazione con il collega Ghigo Renzulli si è conclusa male.

Ha risposto: “Il mio essere Litfiba nel profondo, me lo sono pure tatuato sulla pancia a fine tour, ha sperato che gli ego si placassero e che, nonostante gli annunci, non sarebbe stato l’ultimo tour. E invece… Non si cambia la mentalità delle persone”.

“E dire che siamo persone mature, non una boyband. C’è chi vuole restare ancorato al passato, vedi anche il momento storico che stiamo vivendo oggi, e chi invece cerca di mantenere viva la parola libertà che nel caso di un artista significa sperimentare”, ha concluso.

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