“Ironia e romanticismo. Così sono diventato il nuovo Cupido della tv”

Il conduttore fa boom di consensi e ascolti con «Primo appuntamento». «Ora la versione vip»

«Lasciate che tutti i single vengano a me». Flavio Montrucchio nell’intro di Primo Appuntamento, in onda su Real Time (ogni martedì in prima serata, fino al 14 maggio), si cala nel ruolo di nuovo Cupido della tv.«Sui social mi chiedono in continuazione di organizzare appuntamenti romantici con i concorrenti che vedono in tv. Mi hanno preso per un’agenzia matrimoniale». Il format è alla sua terza edizione, ma con Montrucchio ha risvegliato il pubblico (finora +30% di share rispetto all’edizione precedente, con una media del 2% rispetto all’1,5% della seconda stagione). Nella prima serata ha raccolto 473.000 spettatori (2.14% di share medio), nella quinta 611.000 spettatori (2.32% di share medio) con una leggera flessione nell’ultima puntata. Un programma rodato, che racconta l’amore senza pregiudizi. «Questo format ha il coraggio di raccontare vari lati della realtà e del nostro bisogno di affetto più profondo», spiega Montrucchio. «Si tratta di un dating show, una sorta di appuntamento al buio con un probabile partner scelto da noi dopo un’accurata selezione, in un ristorante pieno di telecamere pronto per registrare questa loro prima cena». E dopo che succede? Molti continuano a frequentarsi anche a cena finita, altri no. Ogni puntata racconta anche l’esito di questi incontri, per sapere se la scintilla sia scoccata o meno

Qual è il punto di forza di Primo Appuntamento?

«Raccontiamo l’amore, libero da pregiudizi razziali, sessuali o anagrafici. Storie di persone di ogni età e orientamento sessuale, tutte alla ricerca dell’amore».

Qualche esempio che l’ha colpita?

«Sabrina, una signora 57enne, ex magazziniera, affetta dalla sindrome di Tourette, che nella prima puntata ha incontrato Francesco, 66 anni, insegnante di Reiki, con cui si è subito trovata molto bene. Poi padre e figlio diciannovenne, Federico, affetto dalla sindrome di down, che hanno partecipato insieme. Da noi il ragazzo ha conosciuto Ludovica, deliziosa, anche lei con la stessa sindrome, appassionata di danza. Poi ieri avete visto partecipare Emanuele, ventenne, atleta della nazionale paralimpica di scherma, a cui otto anni fa è stata amputata una gamba per una malattia congenita. Storie forti, alcune sorprendenti. Come quella di Umberto e Silvano, che col tempo sono diventati poi amici.».

Boom di ascolti e di consensi anche sui social. È merito suo?

«Chissà, di sicuro mi diverto molto. Ci metto una punta di ironia, di leggerezza. E siccome i tempi di registrazione sono serrati, aver fatto molto teatro mi porta a dare il meglio alla prima. Mi lascio guidare dall’istinto e dalla sensibilità. In questa edizione siamo riusciti a dargli un aspetto più romantico. Servono toni giusti, simpatici, ma mai invadenti».

Prima di lei ci sono stati al timone, Valerio Capriotti e Gabriele Corsi.

«Valerio è un maitre, mentre Corsi un conduttore a cui mi sento di somigliare di più. Quando mi hanno chiesto di sostituirlo ho pensato che avessimo delle affinità, anch’io tendo a sdrammatizzare».

Cinema, teatro, tv, partendo dal Grande Fratello diciotto anni fa. Lo guarda?

«È un programma che non ho mai rinnegato e che devo solo ringraziare. Ogni esperienza mi ha lasciato qualcosa. Per esempio anche in Primo Appuntamento ci sono telecamere nascoste, proprio come al GF, per me è un deja-vu. Oggi direi che guardarlo non mi interessa più di tanto, gli autori sono incastrati nelle solite dinamiche e a farla da padrone è sempre e solo il cast, che dev’essere azzeccato».

Cosa guarda, invece?

«Adoro Gomorra, mi ricorda gli anni in cui ho girato La Nuova Squadra3- SpaccaNapoli, a Scampia. Sarebbe un sogno recitare in una serie del genere. Poi mi piacciono X Factor e i quiz, The Wall di Gerry Scotti era fantastico. Mi piace anche Striscia, che si reinventa in continuazione. Ma il GF non lo capisco più, per esempio quella in corso è la versione Vip o Nip? Comunque chissà se anche Primo Appuntamento seguirà la scia vip’…».

Cioè?

«Credo il prossimo anno ci sia spazio per una versione vip, so che la produzione ci sta ragionando. A decidere le sorti di un programma sono sempre i numeri. Quindi si può pensare a qualche esperimento. Sarebbe una bellissima idea».

Un suo progetto?

«Mi piacerebbe scrivere un programma, non per forza condotto da me. E poi condurre un quiz, quello è il mio pallino».

Lorenza Sebastiani, ilgiornale.it

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