Nel discorso di Natale quest’anno la Regina Elisabetta ricorderà il “suo amato” Principe Filippo

Quest’anno il 25 pomeriggio dobbiamo armarci di kleenex: è stato l’anno che è stato e abbiamo la lacrima facile, questo Natale siamo tutti tamponati/divisi/stressati e in più il discorso della Regina Elisabetta pare sarà “il più intimo di sempre”. Difficilmente reggeremo. Queen Elizabeth ha già registrato il suo messaggio natalizio e si prepara a passare le Feste ancora in “versione pandemia”: secondo la BBC, Carlo e Camilla le terranno compagnia, ma William, Kate e i principini è probabile che non saranno presenti così come la la principessa Anna, dopo che il marito, Sir Timothy Laurence, è risultato positivo al Covid. Insomma, un Natale malinconico, niente pranzo a Sandringham ed è naturale che i ricordi prendano il sopravvento.

Secondo il Daily Mail, in occasione del discorso di Natale la sovrana indosserà un abito rosso e una spilla di zaffiri che ha sempre portato con sé nelle occasioni speciali insieme a Filippo, come durante il loro primo servizio fotografico o durante la luna di miele. È a lui, dunque, che la Regina Elisabetta dedicherà il messaggio del 2021 nel primo Natale che passerà senza il suo amato marito dopo 74 anni di matrimonio. Buckingham Palace ha condiviso uno scatto della sovrana seduta alla sua scrivania prima di registrare il discorso e la cornice appare diversa dal solito: non ci sono le foto di famiglia che è solita mostrare con figli, nipoti e pronipoti, ma solo uno scatto di lei e Filippo, realizzato nel 2007 nella casa di campagna di Broadlands, nell’Hampshire, per celebrare le loro nozze di diamante.

Se già ci si stringe il cuore, aggiungiamo anche il fatto che, durante il messaggio di Natale, sarà la prima volta che la Regina apparirà in pubblico dall’inizio di ottobrequando, come sappiamo, è stata costretta al riposo a causa di diversi problemi di salute. C’è quindi comprensibilmente molta attesa: ci si aspetta che Her Majesty ricordi il marito e ci faccia commuovere in questo Natale che forse speravamo sarebbe stato più “normale”. Noi come lei.

Elle.com

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