Cuffiette – I podcast da ascoltare durante le feste

Treni, auto, aerei, autobus: dal punto di vista dei chilometri percorsi, il periodo delle feste natalizie è a tutti gli effetti una maratona di massa, un moto a luogo per ricongiungersi con qualcuno a cui teniamo o al quale restiamo in qualche modo legati, al netto di insofferenze, litigate, rancori, e quelle faglie che gli anni aprono tra le persone che un tempo hanno condiviso lo stesso letto e lo stesso bicchiere.

Questa puntata di Cuffiette, che torna dopo un periodo di latitanza (ovviamente, giustificata), vi consiglia 12 prodotti audio che vi potranno tenere compagnia. Non solo: vi spalancheranno mondi, vi stimoleranno idee e riflessioni. Perché – e non c’è serie tv che tenga – poche cose ammaliano di più di una voce che sa raccontare una storia

Prima, però, leggete questa intervista a Mario Calabresi, Ceo ed editor-in-chief di Chora Media, la società editoriale che si occupa di audio che, nel 2021, ha scalato tutte le classifiche (con prodotti come Proprio a me, La città dei vivi, Romanzo Quirinale), si è distinta sopra le altre e che, attualmente, ha un’identità più forte. Con lui abbiamo parlato di passato, presente e futuro.

Calabresi, un bilancio del 2021.
«Esattamente un anno fa uscivamo con il primo podcast, Ossigeno di Paolo Giordano. Lo ammetto: non avrei mai immaginato che in un anno il mondo dei podcast sarebbe cresciuto così tanto. Allora di podcast si parlava raramente, ora in continuazione. Per quanto riguarda Chora, la soddisfazione più grande è di essere riusciti a sperimentato molto, anche con cose molto diverse. In termini di numeri, il più grande successo è stato Proprio a me di Selvaggia Lucarelli, che è diventato anche un libro (Crepacuore, appena uscito per Rizzoli, ndr) e che diventerà anche un film prodotto da Fandango. La cosa bella è stato vedere come un podcast ben fatto possa avere altre declinazioni. Viceversa, l’altro esperimento davvero interessante è stato avere preso un libro già di successo, La città dei vivi di Nicola Lagioia, e trasformarlo in un prodotto audio completamente diverso da un audiolibro. Ricostruire un libro attraverso le voci che lo componevano e farne una serie audio è stato il nostro esperimento più innovativo».

Perché avete scelto proprio il libro di Lagioia?
«Non tutti i libri possono diventare podcast, c’è bisogno di un testo che abbia già dentro un lavoro di scavo e una pluralità di voci».

Dopo il podcast, è diventato anche uno spettacolo teatrale…
«Anche questa è una cosa che un anno fa non avremmo potuto immaginare. Che quella storia potesse avere potenzialità di diventare un live ci è venuto in mente questa estate, al Festival della Comunicazione di Camogli, quando intervistando Nicola sul suo podcast ci siamo resi conto che aveva anche tutta una serie di altre storie da raccontare attorno al suo libro. Solo costruendo una buona narrazione e investendoci su, questa narrazione potrà avere poi tante altre vite. Inoltre, poiché chi ascolta podcast cerca un’intimità forte, chi lo fa deve essere disposto a mettersi in gioco personalmente. Come fa, per esempio, Pablo Trincia ne Il dito di Dio, sulla tragedia della Costa Concordia, e come fanno anche Lucarelli, Gamberale, Lagioia e anche io stesso nei miei podcast».

Voi puntate molto sulla qualità del suono.
«Ci abbiamo investito moltissimo fin dal minuto uno. Ascoltando i prodotti americani, mi ero accorto che la più grande differenza con quelli italiani era proprio nella superiore qualità del loro sound design».

Torniamo alle origini: come nasce la sua passione per i podcast?
«Il primo incontro sera tato nel 2017 quando Pablo Trincia venne nella mia stanza a Repubblica, di cui ai tempi ero il direttore, proponendomi di fare un podcast, Veleno. Ai tempo, sono onesto, non avevo idea delle potenzialità di un prodotto simile. Veleno mi ha fatto capire come un podcast possa catturare l’attenzione. Per quanto riguarda invece l’efficacia del racconto, il prodotto audio di cui mi sono innamorato è stato The Daily del New York Times, quel modo straordinario di riuscire a dare un’altra vita alle stesse notizie che davamo anche noi»

Perché gli audio stanno funzionando così bene?
«Oggi la battaglia per l’attenzione è tutta per gli occhi delle persone: sugli smartphone, Netflix, le news, guardiamo continuamente cose. Ma nelle nostre giornate c’è un sacco di tempo durante il quale non possiamo “guardare”, ma ascoltare sì. I podcast prendono sempre più piede perché si ascoltano in “altri” momenti».

Essere giornalista che skill in più le dà per fare questo mestiere?
«Per esempio, riuscire a capire abbastanza in fretta il potenziale di una bella storia. Poi, la cura dei dettagli: io rompo sempre le scatole perché una storia abbia tutti i riscontri e possa stare in piedi. Del resto, La città dei vivi era stato prima di tutto una copertina del Venerdì: che quella storia lì camminasse lo avevamo capito con il direttore Attilio Giordano e Nicola prima che nascesse il libro».

2022: qual è la direzione?
«Continuare con le serie, ma inserire anche dei weekly. Non solo serie chiuse, quindi, ma prodotti meno strutturati che abbiano a che fare con l’attualità, anche se non strettamente news perché quello non è il nostro mestiere, e che potrebbero durare anche per tutto l’anno. Abbiamo visto che le cose che funzionano di più sono quelle ricorrenti, quei prodotti a cui la gente finisce per affezionarsi».

FRIDA KAHLO: VIVI LA VITA

Uscirà il 28 dicembre questa nuova serie originale in 10 puntate tutta incentrata sulla biografia di Frida Kahlo scritta da Carmen Domingo e letta da Silvia Giulia Mendola. Otto giorni prima di morire, Frida Khalo impugnò i pennelli per l’ultima volta e dipinse sulla polpa rossa di un’anguria la scritta: VIVA LA VIDA / COYOACÁN 1954 MÉXICO. Pochi mesi prima le avevano amputato la gamba destra e si rendeva conto di come le forze la stessero abbandonando per sempre e di come la sua vita si stesse spegnendo a poco a poco. Ma l’anguria era lì, come nelle rappresentazioni popolari messicane del Giorno dei morti, simbolo di allegria, di vita e di una connessione diretta con l’aldilà. Questo miscuglio di sofferenza e superamento, di allegria incastonata nel dolore a cui ci avvicina in tutte le sue opere la pittrice messicana è ciò che caratterizza ogni suo lavoro. Per questo motivo è molto facile innamorarsi di Frida, perché tutti, in un modo o nell’altro, ci immedesimiamo in quel dolore e, a volte, ci piacerebbe affrontarlo con la sua stessa serenità.

* serie podcast original
* durata: 10 puntate da circa 17 minuti
* dove: su Storytel

ROMANTIC ITALIA

Segnalo questo podcast perché da tempo aspettavamo una nuova puntata e perché quella uscita da poco, dedicata a De André, il musicista di cui «non si scrive», come dice l’autrice Giulia Cavaliere, una delle migliori giornaliste musicali del nostro Paese, è davvero bellissima (come le precedenti). Cavaliere si misura, in questi 30 minuti, con un gigante, anzi IL gigante, pertanto maneggia una materia viva e incandescente e lo fa in occasione dei cinquant’anni dall’uscita dell’LP Non al denaro non all’amore né al cielo, e ce ne racconta i tratti salienti della discografia e della vita attraverso alcuni dei suoi brani, e dei suoi dischi. Da non perdere.

* serie podcast prodotta da StorieLibere
* durata: finora 7 puntate da circa 30 minuti
* dove: su tutte le piattaforme di streaming

TI CHIAMO DOPO

Un podcast, quello curato dalla giornalista Ottavia Spaggiari e dalla content creator Montserrat Fernandez Blanco, che parla dell’amicizia, la relazione meno regolamentata. Lo fa esplorando le sue origini (si parte da Aristotele) per poi tornare nella contemporaneità attraverso le parole e le testimonianze degli ospiti invitati: il semiotico Daniele Dodaro, definito «il re di NoLo», la giornalista e scrittrice Annalisa Monfreda, l’imprenditrice fondatrice dell’agenzia di scouting Wariboko Charity_Dago e la scrittrice Ilaria Gaspari. Il podcast funziona come una chiacchierata tra amiche, come sono nella realtà Ottavia e Monteserrat pur separate dall’oceano Atlantico (Ottavia vive a New York, Montaserrat a Milano pur essendo di origine spagnola). Lo si ascolta e si diventa un po’ anche loro amiche.

* serie podcast
* durata: finora 4 episodi da circa 45 minuti
* dove: su tutte le piattaforme di streaming

THE FIFTH SIREN

Il 13 novembre 2019, il giorno dell’acqua alta eccezionale (quando si registrò un picco massimo di 187 centimetri), si diffusero nell’aria di Venezia quattro toni crescenti per avvertire la popolazione che il livello dell’acqua stava salendo pericolosamente. La «quinta sirena» del titolo evoca la rottura del silenzio che avvolse la città dopo il quarto e ultimo allarme. Questo podcast in lingua inglese (ottimo anche per esercitarsi nella lingua) racconta in cinque puntate (dai titoli «Acqua», «Veniceland», «Equilibrio», «Memoria» ed «Evoluzione») e con l’aiuto di importanti scienziati, attivisti, studiosi e scrittori, la città di Venezia cercando di rintracciarne i nuovi pericoli – ambientali, culturali, sociali, tecnologici – che ne minacciano il futuro. Particolarmente interessante l’ultimo episodio, nel quale si analizzano le strade che dovrebbero essere intraprese per la trasformazione di uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi del nostro pianeta. The Fifth Siren, un prodotto audio di altissima qualità, è un modo nuovo e accurato di raccontare una città italiana per farla conoscere, dall’interno, anche a un panorama internazionale.

* serie podcast di FILL Productions, sostenuto dall’Istituto Italiano di Cultura di Londra e da Banor Capital
* durata: 5 puntate da circa 23 minuti
* dove: su tutte le piattaforme di streaming

CARTOGRAFIE

Gli appassionati di carte e mappe come me ringraziano questo piccolo podcast prodotto grazie al sostegno di Rhei, una società che aiuta le aziende a definire «una Customer Experience positiva e rilevante» (in parole semplici, il modo in cui restiamo in contatto tra persone), e scritto e condotto da Diego Alverà. Le puntate sono dedicate a 5 figure chiave della cartografia e alle loro incredibili vite: George Everest (che non voleva che il suo nome fosse associato al monte più alto del nostro pianeta), Harry Beck (ideatore della mappa della metropolitana di Londra), Alexander von Humboldt (il primo e, forse, il più importante di tutti), Gerardo Mercatore (il cui lavoro fu essenziale per la navigazione marina) e Giovanni Domenico Cassini (che rivolse lo sguardo alle stelle).

* serie podcast prodotta da Storie Avvolgibili
* durata: 5 puntate da circa 17 minuti
* dove: su tutte le piattaforme di streaming

QUID

La seconda stagione del podcast di QUiD – Queer Identities, che è anche una piattaforma, un profilo Instagram e una newsletter dedicati all’attualità e alla cultura lgbtq+ – sbarca su StorieLibere. Gli autori sono Paolo Armelli e Daniele Biaggi, con la partecipazione di Porpora Marcasciano. QUiD parla di diversità, inclusività e rispetto in modo fresco, social e pop, attraverso un linguaggio coraggioso e versatile, che parla a tutte e a tutti. Nella prima puntata, che vede come ospite l’attivista transgender Francesco Cicconetti, si parla di coming out. Lo sapevate che il primo della Storia avvenne nel 1862 a opera del giurista tedesco Karl Heinrich Ulrichs che poi si definì un «uranista», termine preso da uno dei dialoghi di Platone? Ulrichs fu un pioniere e venne attaccato e costretto a riparare in Italia dove visse a lungo all’Aquila. Ci volle poi un secolo perché il coming out diventasse uno strumento personale e politico compiuto e pubblico. Nel secondo episodio si parla di star social e attivismo, e l’ospite è Daniela Collu.

* serie podcast prodotta da StorieLibere
* durata: finora 2 puntate da circa 40 minuti
* dove: su tutte le piattaforme di streaming

  • LE METAMORFOSIPer la sezione «Recuperone». Una serie breve (purtroppo), uscita ormai un anno fa, che ci fa entrare tutti interi nei panni dell’Altro. I curatori sono Beatrice Segolini, Gabriella Cosmo e Joachim Planer e sono riusciti a selezionare quattro storie davvero interessanti e inconsuete. Come quella di Martha Silbernagl, nota anche come «La Strega di Castelrotto», con il suo passato di donna «strana», i vari passaggi negli istituti psichiatrici e la «salvezza» arrivata grazie all’arte e all’interpretazione di un ruolo, quello della strega, radicalmente diverso da come viene normalmente inteso. Oppure quella di Lisa, ragazza la cui straordinaria bellezza assieme a un segreto buissimo del suo passato la conducono dritta dentro un incubo. Sarebbe bello avere presto delle nuove puntate.* serie podcast prodotta da Weigh Station con il supporto di Ufficio Politiche Giovanili – Provincia Autonoma di Bolzano e Città di Bolzano.
    * durata: 4 puntate dai 20 ai 50 minuti
    * dove: su tutte le piattaforme di streaming

IL DITO DI DIO

A dieci anni dalla notte del 13 gennaio 2012, quando la nave da crociera Costa Concordia con a bordo oltre 4mila persone naufragò all’isola del Giglio, Pablo Trincia torna a farci ascoltare le voci di chi era sulla nave, vi lavorava, si è salvato, ha persone delle persone amate. Trincia, che è tra i migliori podcaster italiani, ricostruisce la storia della nave, rievoca il fantasma del Titanic (affondato quasi esattamente cento anni prima, il 15 aprile del 1912, al largo di Terranova dopo la collisione con un iceberg), segue passo per passo i giorni precedenti la tragedia, facendoci restare incollati alle nostre cuffiette per potere ascoltare quelle parole che è impossibile dimenticare pronunciate dal comandante della Capitaneria di porto De Falco che intima al comandante della Concordia Francesco Schettino: «Vada a bordo cazzo!». Trincia dice anche che quella della Concordia è stata una convergenza di elementi così improbabile che alcuni sono arrivati a definirla «il dito di Dio».

* serie podcast prodotta da Spotify Studios in collaborazione con Chora Media
* durata: 9 puntate da 40 minuti circa (2 a settimana)
* dove: solo su Spotify

LA STORIA DELLE STORIE

Marco Balzano, scrittore e insegnante, è anche un bravissimo divulgatore. In questo nuovo podcast dedica la propria ricerca alle «parole», quelle che pronunciamo, ascoltiamo, scriviamo e leggiamo. Ma sappiamo da dove vengono e come sono arrivate a noi? E come plasmano quello che siamo e quello che saremo? Balzano ce lo racconta a partire dai Sumeri fino ad arrivare ai nostri smartphone grazie anche all’aiuto di ospiti super autorevoli, primo tra tutti il filosofo Carlo Sini, la professoressa Paola Italia e poi Valerio Magrelli, Pierluigi Battista, Rossella Milone, il pedagogista Daniele Novara, mentre le letture sono della bravissima attrice Federica Fracassi. Tornare a scuola da grandi con questi docenti qui è una regalo bellissimo.

* serie podcast
* durata: 10 puntate da 30 minuti
* dove: su Audible

FORTISSIME

Questo podcast, curato dalla vicedirettrice del Corriere della Sera Barbara Stefanelli e dalla giornalista Greta Privitera, prende vita da alcuni begli incontri avvenuti durante l’ultima edizione del festival Il Tempo delle Donne. Ne sono nate dieci puntate dedicate a un «altro genere» di forza. Racconta Privitera: «Era settembre, alla Triennale di Milano. Sul palco discutevamo di un altro genere di forza, diverso da quello della tradizione e che appartiene a donne e uomini, insieme. Dietro le quinte del teatro, nel nostro studio di registrazione improvvisato, abbiamo chiesto alle nostre ospiti di raccontarci il loro percorso verso la forza: da dove sono partite? Quali “draghi” hanno combattuto? Che cos’è la forza oggi?». La prima puntata parte da una domanda: «Che cos’era la forza quando eri piccola?». Tra le invitate nella serie ci sono Rosella Postorino, Ema Stokholma, Michela Giraud, Andrea Delogu, Lea Melandri, Cathy La Torre, Cristina Cassar Scalia, Diletta Leotta, Donatella Di Pietrantonio ed Eva Riccobono.

* serie podcast prodotta dal Corriere della Sera
* durata: 10 puntate da 20 minuti circa (una ogni mercoledì)
* dove: su tutte le piattaforme di streaming

VITE NEL BOSCO

Una casa vinicola che si racconta in un podcast è una novità, e in questo caso si tratta di un lavoro di ottimo livello. La voce del racconto è affidata a Martina Colombari e si tratta di un viaggio nella storia rocambolesca e davvero rivoluzionaria di Maurizio Zanella, patron di Ca’ del Bosco, che nacque come una piccola casa circondata dai boschi della Franciacorta e che in 50 anni si è trasformata in una delle eccellenze italiane. Negli anni Sessanta Zanella partì, giovanissimo, per un tour vinicolo per le case di produzione francesi e, mentre i suoi compagni di gita più anziani si fermarono a uno scetticismo di fondo, il piccolo Maurizio si riempì gli occhi di quello che gli parve fin da subito un approccio rivoluzionario. Una storia davvero appassionante anche per chi di cultura vinicola sa pochissimo e che, puntata dopo puntata, dà voce anche ad alcuni dei protagonisti di quel successo, ai primi dipendenti, ai figli del fattore Gandossi che fu una spalla insostituibile per la nascita della cantina, e allo stesso Zanella che ai tempi tenne un diario che nel podcast viene letto da Pierfrancesco Favino. Una chicca da lasciare correre sullo sfondo delle cene natalizie.

* documentario audio prodotto da Chora Media
* durata: 4 puntate da circa 27 minuti
* dove: su tutte le piattaforme di streaming

ECLISSI

Una prima puntata da manuale per scrittura e ritmo del racconto e dal titolo «Orfeo». È notevole l’esordio di Pietro Turano, uno dei protagonisti di SKAM Italia, nel mondo del podcast con questa serie (a cura di Maddalena Rinaldo e scritto con Dante Antonelli) che raccoglie le storie di sei persone lgbtq+, di età e provenienze molto diverse e conosciute da Turano nel suo percorso di attivismo presso il Gay Center di Roma. Sono le storie di quelle e quegli invisibili che sono stati coperti da un’eclissi, ma soprattutto sono le storie dei loro riscatti perché, come recita il claim del podcast, «l’eclissi è un fenomeno temporaneo». Torniamo a Orfeo, che ha 72 anni e da sei si è trasferito dalla Puglia, dove ha lasciato una moglie e due figli, a Roma e dove, dopo un lunghissimo tragitto, ha scelto di iniziare a vivere pienamente la propria omosessualità. Orfeo racconta di come la logica delle scelte e la forza del desiderio si siano a lungo contrapposte dentro di lui e pronuncia due frasi da segnarsi. La prima: «All’infelicità ci si abitua». La seconda: «Non è importante dare anni alla vita, ma vita agli anni».

* serie podcast prodotta da Cross Productions
* durata: finora 4 puntate da circa 40 minuti
* dove: su tutte le piattaforme di streaming

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