Non solo tv. Giovedì arriva, in sala, il film “Come un gatto in tangenziale” con Paola Cortellesi e Antonio Albanese

Da sinistra, Paola Cortellesi e Antonio Abanese

Bastogi (quartiere periferico tra i più disastrati e violenti di Roma Ovest) contro centro storico, la spiaggia di Coccia di morto contro Capalbio, veri poveri contro radical chic. Riccardo Milani con ‘Come un gatto in tangenziale’, in sala con Vision dal 28 dicembre in 500 copie, sembra aver colto in commedia un luogo comune politico di oggi: ovvero che cosa farebbero i sostenitori dell’integrazione, della contaminazione se si dovessero trovare davvero a contatto con la periferia multi etnica, quella dura, quella povera e senza speranza? E’ il caso di Giovanni (Antonio Albanese), intellettuale impegnato a livello europeo proprio come sostenitore dell’integrazione sociale a tutti i costi che vive in un palazzo storico nel centro di Roma che si ritrova a frequentare Monica (Paola Cortellesi), ex cassiera piena di tatuaggi e saggezza popolare.

Una donna che con l’integrazione, quella vera, ha a che fare tutti i giorni nella periferia dove vive, ovvero a Bastogi. Due persone agli antipodi che non si sarebbero mai incontrate se non fosse che i loro figli si fidanzano. Da qui una frequentazione forzata tra i due per capire cosa hanno in mente i loro figli tredicenni che più spaiati non potrebbero essere. Da una parte Giovanni, con moglie raffinata di nome Luce (Sonia Bergamasco) impegnata a produrre essenze profumate in Francia e, dall’altra, Monica invece con marito Sergio (Claudio Amendola) un uomo tanto abile nel coltello da finire sempre nei guai. Nel film anche un cameo della conduttrice tv Franca Leosini, vera passione di Monica come delle sue amiche gemelle prese da ‘shopping compulsivo’ (un modo elegante per definire il loro lavoro che è quello di rubare nei negozi).

”Ho prima sbirciato il mondo di Bastogi quando mi sono ritrovato ad assistere al montaggio della docu-fiction ‘Residence Bastogi’, poi mia figlia a 14 anni mi ha confessato che aveva una storia con un ragazzo di quel quartiere e così ho cominciato a seguirla proprio come fa Albanese nel mio film” dice Milani. Sul fronte della politica, spiega il regista: ”L’atteggiamento multiculturale non posso dire oggi che sia identificabile con la sola sinistra, ma è un dato comune a tutti. Allo stesso modo la distanza sociale con la gente delle periferie è trasversale e va al di la dall’appartenenza politica”. ”Sono cresciuta in periferia – dice la Cortellesi in coppia di nuovo con Albanese dopo il successo di Mamma o papà? – esattamente a Massimina e dunque sono borgatara e sono orgogliosa di essere cresciuta là. A Bastogi certo c’è un forte tasso di criminalità ma anche un’umanità rara da parte delle gente che ci ha accolto come raramente capita quando ti ritrovi a girare a Roma”. Da Albanese infine un appello: ”non dobbiamo perdere l’ironia che sta nel Dna degli italiani. E’ vero a me piace molto lavorare su tutti i fronti, è il caso del mio libro ‘Lenticchie Alla Julienne’ edito da Feltrinelli ora in libreria e che ho scoperto essere l’unico lavoro comico uscito per Natale. Che succede? Perché la gente non ha più voglia di ridere?”.

ANSA

Exit mobile version