Il recente dramma di Cannavacciuolo ha il suo (quasi) lieto fine: lo chef mette gli asterischi ed ottiene il tutto esaurito

Dopo il blitz dei Nas boom di prenotazioni: tavoli occupati fino a marzo

Antonino Cannavacciuolo

Non telefonate al bistrot di Cannavacciuolo, almeno fino aprile. Le prenotazioni per cene nel locale dietro la Gran madre di Torino, finito nel mirino dei carabinieri del Nas per un asterisco, ha già tutti i posti esauriti fino a marzo. Meno che mai per il pranzo di Natale. Eppure in questi due giorni il telefono di via Cosmo non ha mai smesso di squillare: in molti casi gente che prima ancora che prenotare un tavolo voleva esprimere solidarietà al cuoco campano diventato famoso con programmi tv come “Masterchef” e “Cucine da incubo”. Neppure una disdetta. Solo avventori a caccia di un posto che non c’è come effetto della risonanza che il blitz dei Nas ha avuto.

Una reazione perfino inaspettata che ha addolcito l’ira del cuoco che prima che in tv ha costruito la sua carriera con il successo di Villa Crespi, il ristorante sul lago d’Orta, dove tutto è cominciato. Se l’altro giorno pur riconoscendo che è corretto che ci siano ispezioni, Cannavacciuolo non aveva nascosto l’amarezza (“viene voglia di andarsene”) ora con gli amici più fidati si è detto rincuorato per gli attestati di stima che ha ricevuto dopo che la notizia ha riempito i siti e le pagine dei giornali.

Pure il leader della Lega Matteo Salvini si è schierato con lo chef (“Un blitz indegno, figlio di una burocrazia ottusa”). Nei guai per la verita sono finiti il direttore della ristorazione bistrot Giuseppe Savoia e la moglie di Cannavacciuolo, Cinzia Primatesta, responsabile della società che gestisce la catena di ristoranti aperti dallo chef, compreso “Bistrot Torino”. Nell’attesa di conoscere gli sviluppi del ricorso contro la denuncia dei Nas, Cannavacciuolo ha comunque deciso che tutti i piatti del menu avranno l’asterisco, così non accadrà più quanto avvenuto con i carabinieri: che sui menù destinati ai clienti, accanto ai piatti proposti, mancasse l’indicazione degli alimenti congelati.

Emilo Vettori, Repubblica.it

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