(Tiziano Rapanà) L’ultimo dei templari (ore 21.15 – Premium Energy): è un esemplare circo vissuto da buoni attori, sick scenografie monumentali e volenterosi effetti speciali. Non tutto fila, cure però, come sperato; sicchè la storia funziona poco e il finale convince ancora meno. Bisogna prenderlo cosi com’è: ovvero come puro armamentario di una proiezione ontologica del superfluo.
Uomini di parola (ore 23.00 – Sky Cinema 1): è un principio di un proposito di alto cinema, sostenuto da sincere intenzioni. Tuttavia, l’esecuzione narrativa non riesce a costruire un impianto romanzato di buon impatto. Purtroppo, le potenziali energie messe in campo, implodono in un nostalgico maremoto emotivo; che si evolve in un efferato esercizio di stile autistico. Fortunatamente il girotondo attoriale, che gravita attorno alla storia, si dimostra benefico e provvidenziale.
Roma violenta (ore 03.10 – Rete 4): è l’incipit pestilenziale di una felice distruzione del concetto di trama, del fantastico poliziesco all’italiana. Infatti, i titoli a seguire saranno soltanto dei gustosissimi, quanto esili, canovacci infarciti di lussuriosi momenti di granitica azione. “Roma violenta” è una dichiarata apologia della ludicità, sostenuta da stroboscopici istanti cult. Concludendo, affermo che la pellicola è una ragionata diavoleria di brutale voluttà; meritoria di una sfrenata visione