Dalida mito italiano, la Calabria la ricorda nella ‘sua’ Serrastretta

E’ stata una delle icone della musica internazionale. Un vero e proprio mito, la prima donna che ha vinto il disco di platino per aver venduto oltre 10 milioni di dischi. Dalida, scomparsa a Parigi il 3 maggio del 1987, è stata capace di vendere dal 1955, ben 125 milioni di dischi, premiati da oltre settanta dischi d’oro in sette lingue, due dischi di platino e quello di diamante, creato appositamente per lei. Un’artista a tutto tondo che ha sempre avuto la Calabria nel cuore. Nata a Choubrah, alle porte del Cairo, e residente in Francia fino alla sua morte, Dalida nasconde infatti origini calabresi. Radici che, per molto tempo, sono state ignorate o conosciute soltanto da pochi ‘intimi’. I suoi genitori, Pietro e Giuseppina, erano di Serrastretta, una cittadina in provincia di Catanzaro. Ora, a 30 anni dalla scomparsa, la sua regione d’origine non vuole dimenticare la diva che, negli anni d’oro del successo, veniva apostrofata come ‘La calabrese di Parigi’, anche se molti ritenevano che si trattasse di una leggenda metropolitana.
La Regione Calabria ha deciso di rendere omaggio all’interprete di successi come ‘La danza di Zorba’, ‘L’ultimo valzer’ e ‘Ciao amore ciao’ con una serata e uno speciale tv, previsti per il prossimo 5 agosto a Serrastretta. Una serata di musica e spettacolo intitolata ‘Avec le temps’, impreziosita dalla presenza di Cristiano Malgioglio. Un appuntamento presentato dal giornalista e conduttore-tv Francesco Occhiuzzi che vedrà la partecipazione di tantissimi ospiti nazionali, tra cui Silvia Mezzanotte e Maria Letizia Gorga.
La serata del 5 agosto è il secondo omaggio a distanza di pochi mesi dal primo, avvenuto lo scorso 29 aprile, nella capitale francese, quando una rappresentanza serrastrettese ha partecipato agli eventi commemorativi organizzati dal fan-club internazionale di Dalida, presso il cimitero di Montmartre. Il sindaco di Serrastretta Felice Maria Molinaro, in quell’occasione, ha deposto sulla tomba dell’artista un mazzo di rose bianche, i suoi fiori preferiti, accompagnati da una targa-ricordo, inviata dal presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, poi consegnata al fratello Bruno Gigliotti, in arte Orlando, a nome della Calabria e di tutti i calabresi.
“È vero – spiega il sindaco Felice Maria Molinaro – in pochi sanno che la culla delle sue origini è la Calabria ed il paese delle radici italiane di Dalida è Serrastretta, che lei visitò il 5 aprile del 1962, e che l’accolse con un trionfo di popolo incredibile, riservandole un’accoglienza entusiastica e straordinaria, come ad un capo di stato, con le finestre addobbate con coperte e tappeti come quando passa la processione della Madonna”.
Ricorda il sindaco della cittadina calabrese che “a casa di Dalida si ascoltava la radio e si parlava in italiano, e lei stessa aveva un passaporto italiano, avendo la sua famiglia conservato la cittadinanza ed il domicilio in patria presso il Comune di Serrastretta. Tutta l’anagrafica della sua famiglia è trascritta nei registri di questo Comune, nel quale è presente anche la trascrizione del suo estratto di nascita, e fu proprio la Municipalità di Serrastretta a fare per lei le pubblicazioni di matrimonio nel 1961. Dalida è sempre stata orgogliosa delle sue origini calabresi – sottolinea il primo cittadino – non perdendo occasione per ricordarle. Un esempio eclatante è la sua partecipazione, nel 1966, a ‘Johnny Sera’, programma serale di grande successo sulla Rai, condotto da Johnny Dorelli: durante un simpatico sketch tra i due, Dalida, che rivela di chiamarsi ‘Iolanda Gigliotti’, afferma di essere ‘calabrese, di Serrastretta’”.
“D’altra parte – aggiunge il sindaco – nascere in un luogo può essere un fatto del tutto accidentale, quello che conta rimane lo spirito della cultura che si respira, l’educazione ricevuta, la storia e le vicende della propria famiglia. Serrastretta rappresenta quindi le radici di sangue, di lingua e di cultura di Dalida. Rivendicare queste origini e radici non è fare del banale campanilismo, ma un necessario punto di partenza per capire un mito e comprenderne la personalità e il carisma”.
La manifestazione che le sarà dedicata vuole essere un momento per rendere omaggio alla grande cantante facendo comprendere la sua straordinarietà e grandezza artistica e, nel contempo, un’occasione per far emergere le sue radici calabresi e la sua calabresità.
“Vogliamo ricordarla a prescindere dal tristemente noto Festival di San Remo, del gennaio 1967, e dal suo rapporto con Tenco“, chiosa Molinaro. “Per noi, questo evento non sarà solo un doveroso tributo verso una donna che ha dato lustro, nel mondo, all’Italia, alla Calabria e a Serrastretta, esprimendo il ricordo e la riconoscenza degli italiani, dei calabresi e dei serrastrettesi, ma sarà anche un’occasione per il riallacciare idealmente il filo spezzato tra Dalida e l’Italia, riparando al torto, fatto all’epoca dal pubblico italiano, di aver facilitato il suo abbandono della scena in Italia, e quello di averla, nel tempo, quasi dimenticata. La memoria di Dalida in Italia non merita di essere destinata all’oblio ma, piuttosto, che venga ravvivata e che le sue canzoni vengano fatte ascoltare alle nuove generazioni”.

AdnKronos

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