È morta la fotografa Ouka Leele, icona della Movida madrilena

I colori caldi e vivacissimi delle sue immagini hanno segnato l’iconografia della rinascita culturale spagnola dopo la morte di Franco

La fotografa e pittrice spagnola Bárbara Allende Gil de Biedma, in arte Ouka Leele, è morta martedì 24 maggio all’ospedale Ruber di Madrid all’età di 64 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla famiglia, senza precisare la malattia di cui soffriva da tempo.

Nata a Madrid il 29 giugno 1957 in una famiglia di artisti – suo zio Jaime Gil è stato un noto poeta nella Spagna post guerra civile – Ouka Leele si avvicina al mondo dell’arte attraverso la pittura. Una vocazione che si porterà dietro nella fotografia dopo aver abbandonato gli studi all’Accademia di Belle Arti per entrare al Fotocentro, la scuola di fotografia dove, nel 1976, pubblica le sue prime immagini nel volume “Principio: nueve jóvenes fotógrafos españoles”.

La sua prima mostra risale al 1978 e dalla fine degli anni Settanta espone le sue opere in istituzioni come il Museo Reina Sofía, la Fondazione La Caixa e la Collezione ARCO e in numerose capitali mondiali come  Parigi, Londra, Tokyo e New York diventando  un punto di riferimento nel rinnovamento culturale e artistico che accompagna la Spagna nella transizione politicae sociale dopo la morte del dittatore Francisco Franco e la cui influenza è arrivata fino ai giorni nostri.

I colori caldi e vivacissimi delle sue fotografie hanno segnato l’iconografia della Movida madrilena negli anni’80. Colori che erano il risultato di un lavoro stratificato sull’immagine a partire dalla creazione di scene fotografate in bianco e nero su cui poi interveniva pittoricamente, dipingendo a mano gli scatti, di solito con acquerelli, per poi fotografare il risultato finale creando così immagini ibride, surreali, a metà strada tra fotografia e pittura. Peluquería (1978), la sua serie più nota, è anche l’esempio più eclatante di questo lavoro sull’immagine, la composizione e il colore, con la realizzazione di ritratti in cui i protagonisti hanno in testa di tutto: polpi, frutta, libri e altri oggetti di vita quotidiana.

Ouka Leele  ha anche realizzato libri fotografici con foto-collage che ha intitolato con nomi stravaganti come “Caperucita Roja con mocos y sin una pierna” (Cappuccetto Rosso con moccio e senza gamba). sonL’emergere del punk e l’influenza dadaista o diventati i tratti distintivi di un lavoro che ha attinto anche al teatro sperimentale, che in quegli anni cominciava a sbarcare in Spagna, in particolare con la compagnia di Lindsay Kemp, quella del polacco Tadeusz Kantor e il mitico Circo Aligre francese.

Nel 2005 è stata insignita del Premio nazionale della fotografia.

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