SHOWGIRL DE CHE?

sattaChe cos’hanno in comune Cristina Buccino, Elisabetta Canalis, Francesca Cipriani, Maddalena Corvaglia, Cristina Del Basso, Rosy Dilettuso, Raffaella Fico, Francesca Fioretti, Claudia Galanti, Federica Nargi, Melissa Satta?
Un sostantivo inglese: showgirl.

Che cosa vuol dire showgirl?
Nel vocabolario online Treccani si legge: “showgirl ‹šóuġëël› (o show-girl) s. ingl. [comp. di show «spettacolo» e girl «ragazza»] (pl. showgirls ‹šóuġëël∫›), usato in ital. al femm. – Attrice o presentatrice di spettacoli di varietà televisivi, che spesso si esibisce anche con numeri di danza o canto”.

Tutte showgirl le signore e signorine di cui sopra?
No, nemmeno una.

Spettacoli di danza o canto, non se ne parla (al massimo, qualche stacchetto)
Attrice, beh, sono paroloni (se va bene, solo comparsate)…
Presentatrice di varietà televisivi, meno che zero (per le più fortunate c’è un ruolo da valletta).
E allora perché i giornali da coiffeur pour dames e i salottini gossipari della tv italiana le chiamano showgirl?
Perché, in realtà, non si sa quale qualifica professionale attribuire alle suddette fanciulle.
Molte delle quali sono, appunto, senza né arte né parte.
Ma, nonostante ciò, onnipresenti sui media e sui social media.

A che titolo?
Guadagnata la soglia della popolarità per aver fatto la velina muta a Striscia la notizia, la concorrente seduttiva del Grande fratello, la svampita disinibita ne La pupa e il secchione, la naufraga popputa a L’isola dei famosi o la professoressa sexy a L’eredità, quasi tutte hanno avuto fortune vicine allo zero nello showbusiness.
Così si sono date un gran daffare privatamente.
Sito internet ufficiale, con autobiografie imbarazzanti per il tono altisonante e la povertà di pezze d’appoggio.
Uso massivo di Instagram, dove si fotografano e si fanno fotografare in ogni posa (e sottolineo ogni).
Finte paparazzate per non finire dimenticate.
Sistematico ricorso a Twitter e Facebook per accumulare followers e continuare a credere di avere successo.
Tantissime puntate in spiaggia, che sia estate (Sardegna, Formentera) o inverno (Miami, Dubai), con opportuna valorizzazione del cosiddetto lato B.
Feste di compleanno, immortalate dai rotocalchi, dove ci sono sempre le solite facce e le solite tette-labbra-zigomi chirurgicamente omologate.
Matrimonio (chi ci riesce) con un riccastro (meglio se straniero) venduto in esclusiva a un giornale o a una tv e, di solito, più simile a una festa di carnevale che non a una cerimonia solenne.
Successiva gravidanza ampiamente pubblicizzata, con pancia puntualmente esibita in un nudo…materno.
Fotografatissimo battesimo del bimbo o della bimba cui toccano, poveracci, nomi assolutamente stralunati.
Remise en forme (immediata!) post partum non meno reclamizzata, anzi…
Presenza alle sfilate degli stilisti meno importanti.
Attività quotidiana in palestra e/o running in un posto dove sono sicure di essere catturate dai fotoreporter.
Ospiti speciali in discoteca o madrine di boutique, fitness-point, centri commerciali: si fatica poco e si riparte con qualche migliaio di euro nella borsa griffatissima.
Calendario provocante.
Relazioni sciolte rumorosamente.
E poi nuovi amori ben pubblicizzati che possono garantire (perbacco!) perfino una copertina.
Ecco le loro vite mediatiche.
Assolutamente virtuali.
Fatte di carta e di bit.
Digitalmente ungarettiane (“Si sta come d’autunno/sugli alberi le foglie”).
Sempre sull’orlo dell’oblio, il nemico da battere.
Povere showgirl…
Certo, meglio che lavorare, per carità.
Ma ci si domanda che vita faranno quando il tempo le aggredirà, a partire proprio dall’esibito lato b.
Come affronteranno l’obiettivo di fotografi spietati che cercheranno di fissare i segni della decadenza?
Come reagiranno davanti ai penosi confronti ieri-oggi sui settimanali, un tempo così preziosi per farsi invitare a destra e a sinistra con l’illusione di essere ancora on stage?
Per non soccombere all’oblio e al dileggio, dovranno avere l’autoironia di Alba Parietti.
O la grinta di Simona Ventura.
O la spregiudicatezza imprenditoriale di Lory Del Santo.
Ma l’avranno mai?

Massimo Donelli

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