Tv, avanza lo streaming gratuito

La visione in streaming di serie tv, film e intrattenimento in genere è stata sdoganata in primis dai servizi a pagamento, che l’hanno collocata in una fascia medio-alta del mercato audiovisivo. Tra alcuni anni, però, tutto l’approccio al device tv sarà una sorta di «streaming», con gli apparecchi connessi a Internet e le app a prendere sempre più il posto dei tradizionali canali. E non si può pensare che la maggioranza dei telespettatori sia disposta a pagare abbonamenti per guardare contenuti sul piccolo schermo. Per questo, dopo l’abbuffata di over the top a pagamento tipo Netflix, Chili, Now tv, il nuovo Disney+, Dazn, Espn+ o Hulu, ecco che negli ultimi mesi i più importanti broadcaster stanno giocando alle grandi manovre per posizionarsi al meglio pure sul mercato dello streaming gratuito, finanziato dalla pubblicità: il cosiddetto avod, advertising video on demand.

Il gruppo Fox, che fa parte di Disney, sta per esempio trattando in queste ore per l’acquisto di Tubi, una piattaforma avod da 25 milioni di utenti attivi al mese che trasmette in chiaro show televisivi e film destinati a un pubblico generalista negli Usa, Canada e Australia. Sul piatto una cifra attorno ai 500 milioni di dollari.

Pure il colosso NbcUniversal, controllato da Comcast, sta provando a rilevare la piattaforma Vudu, di proprietà della catena della gdo Walmart (che la acquisì nel 2010 per oltre 100 milioni di dollari). Vudu, partita come piattaforma pay, dal 2016 ha una ampia sezione di film e show televisivi in chiaro e finanziati solo dalla pubblicità. Inoltre la stessa Comcast, secondo indiscrezioni di stampa, starebbe negoziando l’acquisto di Xumo llc, un’altra piattaforma di streaming finanziata esclusivamente dalla pubblicità.

ViacomCbs ha le sue offerte pay, come Showtime, e sta preparando una versione più ricca della piattaforma a pagamento Cbs All Acces. Ma è già operativa la piattaforma Pluto, che Viacom Inc acquistò nel 2018 per 340 milioni di dollari, e che è completamente free e finanziata dalla pubblicità. Pluto tv è il principale servizio di televisione in streaming gratuito negli Stati Uniti, offre oltre 200 canali live e originali con migliaia di film on demand, in collaborazione con le principali reti tv, studi cinematografici, editori e digital media company. È stato lanciato per la prima volta al di fuori degli Stati Uniti nell’ottobre 2018, nel Regno Unito, su dispositivi Now tv e Roku con 13 canali tv live. Oggi gli utenti del Regno Unito hanno oltre 60 canali tv live tra cui scegliere, inclusi canali originali, come Pluto tv Movies o Pluto tv Kids, e di partner come My5 Crime e Glory Kickboxing. Germania e Austria hanno lanciato Pluto tv alla fine del 2018 e la Svizzera alla fine del 2019.

Insomma, il comparto dello streaming audiovisivo sta muovendosi verso due grandi modelli, quello pay, già strutturato, e quello free, in fase di costruzione. E nel quale, per esempio, è entrato pure Sony corporation, creando una joint venture con la media company Chicken soup for the soul, per il rilancio della piattaforma Crackle, in chiaro e finanziata solo dalla pubblicità.

Poi c’è anche qualcuno che era partito convintamente come piattaforma a pagamento, e che invece sta aprendosi sempre più al business avod: è Rakuten, una delle principali piattaforme di video on demand in Europa, che ha appena annunciato il lancio del suo nuovo canale Kids, in modalità gratuita ma con pubblicità. Con l’aggiunta del nuovo canale dedicato, Rakuten tv amplierà considerevolmente il suo attuale catalogo all’interno della sezione Free, con più di un centinaio di episodi disponibili sulla piattaforma. L’offerta in chiaro di Rakuten include i canali Film e Rakuten Stories, disponibili da ottobre 2019, che offrono grandi film direttamente da Hollywood e contenuti originali ed esclusivi di Rakuten tv, come Matchday: Inside FC Barcelona, MessiCirque, Inside Kilian Jornet e il prossimo documentario Andrés Iniesta – L’eroe inaspettato.

E in attesa che tutte queste app diventino una solida realtà anche nel mercato italiano, sulla Penisola va sottolineato il grande lavoro fatto per lo streaming gratuito soprattutto da Rai con RaiPlay, da Mediaset con Mediaset Play e da Discovery con Dplay.

Claudio Plazzotta, ItaliaOggi

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