Grande Fratello Vip, Clizia Incorvaia squalificata: frase orrenda, imperdonabile

L’influencer cacciata dalla Casa del GFVip dopo la frase choc su Buscetta e la bufera social

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Incorvaia squalificata dal Grande Fratello Vip 4. La più brutta pagina del reality show di Canale 5 si è chiusa come lasciava andare intendere il comunicato dei giorni scorsi. Alfonso Signorini apre la quattordicesima puntata annunciando un provvedimento doloroso, ma inevitabile: “Vedo Clizia agitata, forse sa di aver sbagliato”. Ma non lo ha affatto realizzato perché fino a poche ore prima della diretta pensava che le facessero un remix divertente del suo “Buscetta, pentito”, come era stato per il crotalo di Patrick.

Parte una clip riassuntiva e piovono le prime figurette di Zequila (“Ti sputo in faccia. Ha lasciato le pa**e a New York, se le faccia mandare” riferito a Denver) e della Incorvaia: “È un ominicchio, Denver è uno stratega che te lo mette a quel posto, l’ho preso in saccoccia, manca di pa**e”. L’influencer irrita molto i social: “Scusa Alfonso, ma io non gioco al futti il compagno, non mi hanno educato all’homo hominis lupus, lui mi ha sferrato un pugno in faccia. Lo avevo scelto come amico. Io ho messo del sentimento in questo gioco. Non me ne frega niente della nomination, posso pensare che non dovevo farlo? Ho preso tanti pungi in faccia, va bene così”.
Signorini la convoca nella stanza super led e le mostra la foto di Buscetta. Qui parte l’autofagellazione di Clizia: “L’ho detto in maniera illogica, quasi teatrale, ho perso il senno, chiedo scusa alle vittime, alla mia famiglia, a tutti” e Signorini: “Non vogliamo pensare che volessi legittimare l’omertà mafiosa, con la premessa che non vogliamo fare gogna mediatica, hai detto espressioni pesanti. Non le accettiamo perché Buscetta era un criminale però poi ha collaborato con Falcone e ha permesso di sgominare le cosche mafiose. Senza di lui non si sarebbe potuto combattere la mafia come fatto. E che lo dica te che sei una siciliana è ancora più grave. Sono parole indifendibili e non c’è nessun appiglio per giustificarle”. Clizia si gioca il vittimismo: “Se volete crocifiggermi fatemi pure. Noi abbiamo combattuto la mafia, i miei amici hanno perso familiari, ero lì in prima fila a scrivere temi contro la mafia. Ho detto una cretinata, volevo dire a Denver che è un vile, l’ho detto da cretinetta, mi sarò involuta, da ragazzina stupida, “Buscetta” era una cosa che si diceva a scuola, andava di moda. Voglio andare fuori”.

Ora, ci perdoni, la Cicerone di Cinecittà, ma ha ribadito che per lei “Buscetta e pentito” sono sinonimo di persona vile e infame. E che la grande “oratrice”, la donna delle mille citazioni più dei Baci Perugina, l’influencer dal “grande background culturale” (cit.) ha finito col parlare come nei peggiori bar di Bagheria. Non a caso, Signorini evidenzia che proprio perché vuole fare l’acculturata è ancora più grave che si sia espressa in quel modo. L’influencer non sa spiegare perché si è espressa come una persona che ha visto la scuola solo in foto.

Non torna niente nel pianto post squalifica di Clizia: dopo quelle parole, non ha chiesto scusa, ma ha pensato che le facessero un remix divertente come era stato per il crotalo di Patrick (e il concorrente: “No, è una cosa grave la tua”). Quando Signorini le comunica: “Sei ufficialmente squalificata dal gioco e devi abbandonare la casa”, Clizia afferma che se ne sarebbe andata lo stesso. Peccato che in 48 ore non lo abbia mai detto, anzi ha replicato a chi urlava fuori dalla casa: “che ignoranza, squalifica? E in base a cosa?”.

L’Incorvaia torna dai compagni e piange. Abbraccia e sbaciucchia Paolo Ciavarro e dimostra una lucidità spaventosa: “Che figuraccia, che vergogna,  questa cosa non potrò mai più cancellarla, pensano che sono una mafiosa. Ho vanificato tutto. Le sono passati davanti gli sponsor, i follower, le ospitate tv che le facevano “ciao, ciao” con la manina.

iltempo.it

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