Natale a Palazzo: ecco le tradizioni delle famiglie reali europee

Palazzo reale che vai, tradizioni di Natale che trovi. Ogni famiglia reale, durante le feste, ha le sue consuetudini. E alcune si ripetono più o meno identiche da tempo immemorabile. Lo scorso dicembre, causa Covid, non sono andate in scena. Quest’anno i reali come tutti i comuni mortali speravano di poter tornare alla normalità. Lo spettro della variante Omicron non sembra volerlo permettere. A noi comuni mortali, tuttavia, la pandemia non può impedire di sognare ad occhi aperti. Ricordando le tradizioni più suggestive che in tempi «normali» scandiscono il Natale nelle corti europee. Quelle dei royal britannici sono le più note. Della riunione di famiglia a Sandringham conosciamo moltissimi dettagli. Compresa la cerimonia dello scambio di regali che per ordine preciso di Elisabetta II devono essere economici e divertenti. Pare che a Sandringham a Natale ci sia anche un’altra bizzarra consuetudine che risale ai primi del 1900: The Queen pesa tutti i suoi ospiti, prima e dopo le feste, su un’antica bilancia. Ma l’obiettivo non è restare in linea, anzi: mettere su un chilo è indice di gradimento. La sovrana vuole assicurarsi che tutti siano stati nutriti a dovere.

D’altronde i Windsor non sono gli unici reali a tramandare tradizioni natalizie piuttosto curiose. Ad esempio la regina di Margrethe di Danimarca e i suoi augusti parenti, il 25 dicembre, mangiano «al contrario»prima il dolce – una specie di budino di riso – poi il salato: tacchino o oca arrosto con patate caramellate e barbabietole. Mentre i piccoli di casa – tra cui i gemelli Josephine e Vincentfigli del principe Frederik e di sua moglie Mary – la sera della Vigilia hanno un compito speciale: preparare ciotole di porridge di riso per gli aiutanti di Babbo Natale

Anche i reali di Spagna amano un Natale «domestico». La famiglia reale da tradizione si riunisce alla Zarzuela già alla Vigilia, la cosidetta Nochebuena, per ascoltare il discorso ufficiale di re Felipe e gustare un buffet freddo. Un’abitudine iniziata dalla regina Sofia così che i dipendenti potessero stare con le loro famiglie. Il giorno di Natale tutti insieme alla messa, seguita da un sontuoso pranzo. Per scartare i regali l’appuntamento è posticipato all’Epifania. Nei Paesi Bassi, invece, Babbo Natale arriva in anticipo (a metà novembre), viaggiando in barca. E ad accoglierlo nel porto di Amsterdam ci sono anche i sovrani Guglielmo Alessandro e Máxima Zorreguieta con le loro tre figlie, la futura regina Amalia, e le sue sorelle minori, Alexia e Ariane. La sera della Vigilia, i reale olandesi offrono un banchetto a base coniglio al cavolo rosso,  tacchino ripieno di purea di castagne, pan di zenzero e oliebollen (grandi ciambelle ripiene di uvetta). Poi, nei giorni successivi, si godono una breve vacanza.

Anche per la famiglia reale svedese non è Natale senza un grande banchetto. Si dice che uno dolci preferiti dalla regina Silvia sia il Weihnachtsstolle, una torta a forma di pane a base di frutta, brandy e caffè. Re Carlo Gustavo XVI ha un altro debole: il momento della consegna dei regali. Pare che il sovrano si diverta a perpetuare un gioco inventato nell’Ottocento dal suo predecessore Gustavo V. I piccoli di casa devono aspettare in fila, fuori dalla stanza in cui sono custoditi i doni, finché non suona una campanella d’argento. Solo allora possono entrare e fiondarsi sui regali che, a differenza di quanto detta tradizione in molte altre parti del mondo, non sono incartati ma disposti su un lungo tavolo.

In altre case reali del Nord Europa il Natale è altrettanto divertente: l’erede al trono di Norvegia, Haakon Magnus, qualche anno fa si è lasciato immortalare mentre impastava ciambelle, nella residenza di Skaugum, con la moglie Mette-Marit e i figli Marius Borg Hoiby, Ingrid Alexandra e Sverre Magnus. 

Per la famiglia reale belga, invece, il Natale è all’insegna della condivisione coi sudditi. Riuniti in pompa magna, Filippo con la moglie Mathilde, il re in pensione Alberto II, l’ex regina Paola, con figli e nipoti, ospitano i cittadini più vicini alla corona per il tradizionale concerto organizzato a Palazzo. Anche nel Principato di Monaco il Natale è dedicato ai sudditi. Nel 1956 la principessa Grace ebbe l’idea di invitare i bambini meno fortunati a Palazzo Grimaldi, per una festa a base di giochi, dolci e regali. Una tradizione che negli anni scorsi è stata mantenuta viva da Alberto e Charlène. Ma la principessa è lontana ormai da mesi da Monaco: prima bloccata in Sudafrica da problemi di salute, ora in convalescenza (o in fuga dal marito, come dice il gossip) in un luogo segreto, non è tornata a Palazzo nemmeno per la tradizionale consegna dei doni. A fare le sue «veci» i figli Jacques e Gabriella insieme a zia Stéphanie, che coi nipotini settenni – in quest’anno tanto difficile vissuto quasi sempre senza la mamma – si è mostrata più amorevole che mai.

VanityFair.it



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