Brutte notizie. Il segnale Rai in Basilicata è troppo debole

La misurazione nei mesi di giugno e luglio. I risultati illustrati dal Corecom: “Deluse le aspettative dei lucani”. Il presidente del consiglio regionale Mollica: “Non garantito il diritto all’informazione”

“Nelle località interne della Basilicata il canale principale della Rai (Mux 1) è ricevuto con qualità compresa fra la ottima e la buona (salvo per piccoli gruppi di case ubicate in zone non in visibilità con l’impianto trasmittente), diversamente da quanto rilevato in alcuni Comuni ubicati sulla fascia jonica dove sono state rilevate situazioni interferenziali che degradano la qualità del segnale”. E’ il risultato dell’indagine condotta dall’Ispettorato territoriale Puglia, Basilicata e Molise del ministero dello Sviluppo economico, con il supporto di RaiWay Basilicata, “per la misurazione della qualità del segnale televisivo nei Comuni lucani dove sono stati segnalati problemi di ricezione”.

I risultati dell’indagine – ha reso noto l’ufficio stampa del consiglio regionale della Basilicata – sono stati illustrati dalla presidente del Corecom Basilicata, Giuditta Lamorte, e dal presidente del consiglio regionale, Francesco Mollica. La misurazione è avvenuta “nei mesi di giugno e luglio a Bernalda, Craco, Sant’Arcangelo, Roccanova, Montemurro, Lagonegro, Latronico, Episcopia, Noepoli, Tursi, Rotondella, Nova Siri, Lavello, Venosa, Rapone, Bella, Picerno, Savoia di Lucania, Brindisi di Montagna, Campomaggiore, Tricarico, Oliveto Lucano, Grottole, Oppido Lucano, Acerenza, Ferrandina, Pomarico e Matera.

A giudizio di Mollica la situazione è “ben lontana dalle aspettative dei lucani, che rispetto al resto degli italiani risultano ancora cittadini di serie B in molti comuni, considerato oltretutto che il canone Rai viene pagato indistintamente e puntualmente in Pianura padana così come in Basilicata, Molise, Abruzzo o Calabria. Già nel 2011 – ha aggiunto – presentai un emendamento alla Finanziaria che mirava proprio a impegnare la Regione a stanziare fondi occorrenti quale contributo agli operatori del settore per gli investimenti in infrastrutture. Perché certi investimenti vanno fatti in base alle esigenze e se un territorio registra un gap infrastrutturale perché l’orografia lo rende tale, bisogna allora implementare il livello di investimenti. E fra qualche anno che ci sarà un nuovo passaggio, quello della banda larga, che speriamo non ci metta ulteriormente nelle condizioni di essere declassati dal resto del Paese”.

“È mortificante constatare – ha continuato il presidente del consiglio regionale – che oggi non sono presenti la Rai e i sindaci delle aree coinvolte, perché certe questioni si affrontano anche sotto l’aspetto politico. E’ importante e apprezzabile voler mettere in campo, così come suggerito da Rai Way, corsi di formazione per antennisti professionisti e non affidarsi a persone che si improvvisano tecnici del settore, come avviene molto spesso in questa Italia non sempre professionalizzata. Il Tgr è il principale attore dell’informazione in Basilicata e occorre che tutti i lucani possano fruire di un servizio pubblico tanto importante”.

E ancora: Non si può essere messi nelle condizioni di optare per un’informazione a volte non professionalizzata né istituzionale come quella della Rai. Allora – ha chiesto Mollica – con chi devono prendersela gli abitanti dei tanti Comuni della Basilicata che già prima dello ‘Switch Off’ non godevano della visione del tg regionale e che oggi, pur attrezzati di tutto punto con decoder e antenne di ultima generazione, come da istruzioni televisive, lamentano la totale assenza del segnale che inibisce l’accesso ai canali?”. Mollica ha invitato il Corecom “a mettere in moto, insieme col consiglio, qualsiasi meccanismo che possa essere utile a risolvere quei problemi che non garantiscono il diritto all’informazione da parte di tutti”.

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