REFERENDUM, DENUNCIA DI 3 CONSIGLIERI RAI: “SQUILIBRIO A FAVORE DEL SÌ, CONVOCARE CDA”

Arturo Diaconale, Carlo Freccero e Giancarlo Mazzuca, che hanno chiesto la convocazione del consiglio in seduta straordinaria. Ma l’appello cadrà nel nulla perché “per la richiesta c’è bisogno della firma di quattro consiglieri”, spiega l’ex direttore di Rai 2

Una disparità a favore del Sì nel modo in cui la Rai sta trattando il tema del referendum costituzionale. È la denuncia di tre consiglieri d’amministrazione di Viale Mazzini, Arturo Diaconale, Carlo Freccero e Giancarlo Mazzuca, che hanno chiesto la convocazione del consiglio in seduta straordinaria. “Il tema dell’informazione dedicata al referendum costituzionale impone a nostro parere la convocazione urgente di un cda prima del 4 dicembre – si legge nella loro lettera inviata al presidente Monica Maggioni – si tratta di una richiesta legata al ruolo strategico di Rai nel campo dell’informazione in base alla legge sulla par condicio che coinvolge la responsabilità di tutto il cda”.

Ma l’appello cadrà nel nulla perché “per la richiesta c’è bisogno della firma di 4 consiglieri, e c’è stata una risposta negativa – spiega Freccero – lo dico con tono molto amaro, sono molto sorpreso perché la nostra era una richiesta di conoscenza, e la reazione mi sembra una presa di posizione in favore di quello che sta avvenendo. Lo dico con sincerità, ero sicurissimo che Franco Siddi o Paolo Messa fossero in qualche modo a favore del nostro appello. Detto questo prendo atto di quello che è accaduto, spero in meglio per il futuro”.
Secondo Freccero il punto è che “ogni evento viene vissuto attraverso l’ottica del Sì, seconda cosa tutti i dati vengono letti in quella visione, ma soprattutto si confonde il tempo di parola con il tempo di notizia. Attraverso questo trucco, attraverso il tempo di notizia si riesce ad aggiustare i conti: se Matteo Salvini (segretario della Lega Nord, ndr) parla di migranti non si può contare nel tempo del No. Di conseguenza ci sono delle statistiche che sono totalmente sballate“.

“Mi pare doveroso ricordarvi che in azienda c’è un lavoro costante che mira al massimo rispetto del pluralismo e dell’equilibrio tra le differenti posizioni”. Sono le parole del presidente Rai Monica Maggioni nella risposta alla lettera dei 3 consiglieri. “Questo lavoro – prosegue – è accompagnato da un puntuale monitoraggio del rispetto della par condicio, di quanto deciso dalla commissione di Vigilanza, come testimoniano le recenti analisi effettuate da Agcom e Osservatorio di Pavia”.

I dati arrivati da Pavia – Il Sì è avanti come tempo totale. Lo raccontano i dati dell’Osservatorio di Pavia di monitoraggio della par condicio in vista del referendum costituzionale. Nei tre telegiornali nazionali Rai (Tg1, Tg2, Tg3), per quanto riguarda la settimana dal 14 al 20 novembre, il No è al 52,2% per quanto riguarda il tempo di parola, contro il 48,1% del . In merito al tempo di notizia, il no è al 43,1%, il sì al 48%. Ne risulta che nel tempo totale il Sì è davanti al 48%, contro il No che è al 44,5%. Nel periodo dal 28 settembre al 20 novembre, sempre considerando il tempo totale, il no è al 44,8% e il sì è al 45,9%.

Il Fatto Quotidiano

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