Al Bano fischiato al concerto per Franco Battiato. «L’insulto fascista?» Non me lo spiego

«In questo istante sono diventato nonno per la terza volta. È nata la terza figlia di mia figlia Cristel. Si chiama Rio Ines». Sono le 9.45 di giovedì 23 settembre e Al Bano è al settimo cielo per la terza nipotina. Cristel sta a Zagabria «e appena potrò prendo un aereo e vado a vederla. Ora sono occupato con le prove di “Ballando con le stelle”».

La serata all’Arena di Verona per Battiato

Al Bano è di ottimo umore e quindi racconta quasi divertito l’episodio di martedì sera quando è salito sul palco dell’Arena di Verona ed è stato fischiato insieme a Vittorio Sgarbi. Pochi minuti e se ne sono andati. C’era in corso una bella serata organizzata in memoria di Franco Battiato cui partecipavano tantissimi artisti, da Morandi a Mannoia, da Jovanotti a Morgan. Perché gli insulti a voi due? «Incomprensibili. Direi i 5 minuti più inutili della mia vita artistica»

L’insulto «fascista»

Al Bano racconti come è andata? «Io e Sgarbi eravamo ad Abano, c’era una manifestazione del personaggio dell’anno e mi hanno premiato. Terminata la serata Sgarbi mi dice: “Andiamo all’Arena di Verona che c’è anche mia sorella . Arriviamo, e il direttore artistico Gianmarco Mazzi ci porta dietro le quinte. Io non sapevo nulla. Vittorio mi dice “Dai saliamo sul palco” . Entriamo e la gente urla “Fascisti, fascisti”. Mi son trovato in un girone dantesco. Mi chiedevo “sogno o son desto?”. A quel punto mi sono scusato e sono uscito». Ma perché l’insulto «fascista»? «Questo proprio non lo so. Sono antipolitico da sempre».

Maria Volpe, corriere.it

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