La rivelazione di Morgan: “Farò un grande show tv a Monza”

Marco Castoldi in arte Morgan, personale e politico. O meglio: l’impegno politico diretto è finito, l’adesione al movimento Rinascimento di Vittorio Sgarbi è durata pochissimo, «poi è arrivato Berlusconi e ha detto: “Bello questo partito, è mio”», racconta l’ex leader dei Bluvertigo ed ex giudice di X Factor allo Sporting Club di Monza, la sua città. Dalla quale, dopo avventurose vicende artistiche, televisive e personali, vuole ancora una volta ripartire: «Ho un sogno, un grande sogno. Un sogno leonardesco: chiamare a raccolta le imprese della Brianza, l’area col Pil procapite più alto d’Italia, per fare cultura, arte, musica». Per fare cosa, nello specifico?

«Ho in mente un concerto sul pratone col meraviglioso sfondo della Villa Reale. Ci sarà un’orchestra sinfonica alla Hector Berlioz composta dai giovani delle scuole del territorio, non i professionisti che prendono tanti soldi e hanno zero voglia» ma forze nuove «con una sensibilità pop». Un progetto da finanziare con il foundraising degli imprenditori locali, un concerto con ospiti internazionali da trasformare in format televisivo «perché la televisione deve tornare a fare cultura come quando la Rai ospitava Pasolini che intervistava Ungaretti». E proprio a Mamma Rai l’autore di «Nuove forme di vita» intende vendere il format Tv: «Può e deve tornare ad avere quel ruolo centrale nella divulgazione della cultura che ebbe in passato». Sì, ma ragionando da imprenditori brianzoli, quanti soldi servono? «Tanti», risponde l’artista. Tanti quanti? «Alcuni milioni».

Un concerto-show Tv che «vale milioni»
Per la sua chiamata alle arti rivolta alle imprese, curiosamente intitolata «Un dopocena con Morgan», il musicista ha scelto lo Sporting Club, il club più esclusivo della città di Teodolinda, frequentato da industriali e professionisti. E ha riunito accanto a sé amici vecchi e nuovi, a cominciare dal produttore milanese Roberto Manfredi, con il quale «da cinque mesi» sta scrivendo il format televisivo per Monza, poi ci sono Andy Fumagalli, tastierista e suo alter ego nei Bluvertigo, Piero Cassano dei Matia Bazar, per lungo tempo residente nella città della corona ferrea, l’urlatore Fausto Leali, persino il comico Aldo Baglio del trio Aldo, Giovanni e Giacomo.

Tanti industriali nella sala gremita, uno sul palco: Gianni Caimi, ad della Caimi Brevetti di Nova Milanese, l’azienda familiare che nei primi anni Cinquanta inventò la leggendaria schiscetta. In prima fila siede il sindaco di Monza Dario Allevi, tra i leader locali del Centrodestra: appena ha sentito del progetto di Morgan ha immediatamente offerto il patrocinio. E ha allargato il discorso: far nascere dall’esperienza della Villa Reale una scuola internazionale di musica, mettendo a sistema le forze già presenti sul territorio, come il liceo classico Zucchi, negli anni Ottanta frequentato dallo stesso Morgan, oggi forte del nuovo indirizzo di liceo musicale che ha arricchito l’offerta formativa.

Berlusconi? Un grande cantante
Il Moscato scorre nei calici, si parla del progetto («Gli industriali devono crederci, – sottolinea Morgan – in altre parti d’Italia iniziative del genere hanno funzionato, può succedere anche qua»), si parla di musica («Ho due album pronti – confida Morgan a Cassano – ma ai discografici non glieli do, perché non li capiscono»), si parla di politica e del flirt, brevissimo, con il movimento Rinascimento fondato da Giulio Tremonti e Vittorio Sgarbi. «Con Sgarbi è tutto finito. L’idea del movimento era molto bella, poi è arrivato Berlusconi e ha detto: “Bello questo partito, è mio”. Io sono libero e me ne sono andato». Ma Berlusconi che penserà di Morgan? «Ancora non mi conosce bene – sottolinea il Castoldi – ma di me pensa: “Lei è un grande musicista, ma non un grande cantante”. Io di lui penso che sia un grande cantante».

Quando a Monza fu scritta «Adesso tu»
Il dopocena dello Sporting Club è stato anche una serata di musica suonata, perché quando Morgan incontra un pianoforte a coda, la serata non può non finire in musica suonata. Con un repertorio che chi frequenta lo Sporting Club conosce e probabilmente apprezza. Si parte da «Non arrossire», tra i primissimi successi di Giorgio Gaber «scritta a Monza da un monzese, Davide Pennati che era zio di un mio amico», si prosegue con un’intensa versione di «Hobby» di Luigi Tenco, il duetto con Andy su «Forbidden Colours» di David Sylvian «in ricordo dei tempi del piano bar a via Missori», l’immancabile coro nazionalpopolare con Leali su «A chi». Poi Cassano fa esplodere lo Sporting Club con due brani che negli anni Ottanta compose nella sua casa all’ultimo piano a via Cavallotti: «Adesso tu», vittoriosa a Sanremo 1986 con Eros Ramazzotti e «Quando nasce un amore», portata al successo due anni più tardi da Anna Oxa. «Musica nata a Monza», sottolinea Morgan, «una città che può continuare a dare tanto alla musica». With a little help from my friends industriali brianzoli.

Francesco Prisco, Il Sole 24 Ore

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