E proprio perché le storie devono essere di tutti, nel segno della missione “inclusiva” del Servizio Pubblico, il Prix Italia 2019 si apre all’insegna dell’accessibilità: sarà Lucio – un prototipo di giovanissimo avatar, messo a punto nel Centro Ricerche Rai di Torino – ad accogliere gli ospiti ai Mercati di Traiano nella giornata inaugurale e, accompagnato da sottotitoli e voce narrante, a raccontare l’antichità nella Lingua dei Segni. Inoltre, sempre in tema di inclusione, sarà presentata negli Studi Rai di Via Asiago una nuova tecnologia che permette l’ascolto della musica dal vivo alle persone con impianto cocleare o apparecchio acustico. Il Prix, poi, entra subito “dentro” le storie: lo fa già oggi pomeriggio con la presentazione delle quattro inchieste finaliste del Premio Morrione e la Lecture sul giornalismo investigativo di Philip Willan, Associazione Stampa Estera in Italia. Nello stesso pomeriggio, a Palazzo Venezia, anche l’inaugurazione della mostra “#viateulada66”, curata da Fabiana Giacomotti che racconta la “fabbrica” romana della Rai.
Tra gli altri appuntamenti di rilievo del Prix Italia, nella mattina di domani spicca il dialogo tra Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione, e il giornalista di “Report” Sigfrido Ranucci che – con il direttore della Tgr, Alessandro Casarin – riflettono sul rapporto non sempre facile tra giornalismo investigativo e magistratura inquirente. A seguire, obiettivo sulla qualità delle news: è possibile “certificarla”? Con il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano ne parla, tra gli altri, Peter Gomez, direttore del “Fatto Quotidiano.it”. Nel pomeriggio, invece, è protagonista la documentaristica: come è e cosa diventerà il racconto dei documentari in tutto il mondo? Nella giornata di mercoledì 25 – aperta dal saluto istituzionale della presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati – tra gli appuntamenti del Prix è di scena la fiction, in particolare il “crime drama” di cui parlano la direttrice di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, e produttori europei. Giovedì 26 settembre, nella mattinata riflettori puntati su un continente che continua a interrogarci: l’Africa, vista nella sua capacità di raccontare se stessa oltre gli stereotipi e condividere storie. E di storie, parla anche il direttore generale della Bbc, Tony Hall, nella tradizionale Lecture offerta dall’emittente inglese dal titolo: “The Power of Storytelling”. L’ultima riflessione proposta dagli approfondimenti e dai dibattiti del Prix Italia 2109 è quella sulla “manipolazione” attraverso le immagini e sul delicatissimo confine tra verosimile e vero. Un tema su cui si sofferma anche il presidente della Rai, Foa. Momento clou della rassegna, infine, la cerimonia di premiazione, venerdì 27 settembre presso la Casa dei Cavalieri di Rodi, nella quale – oltre ai premi per le otto categorie in gara – saranno assegnati anche il Premio Speciale Presidente della Repubblica e il Premio Signis.
Ma il Prix Italia 2019 è anche l’occasione per raccontare Roma, il suo spirito, la sua bellezza agli ospiti stranieri: lo faranno gli studenti dello Ylab, la piattaforma educativa digitale che coinvolge le grandi Università italiane e della quale sono già partner del Prix Italia gli Atenei La Sapienza, Roma Tre, Tor Vergata e l’americana John Cabot. Anche le Università straniere presenti nella Capitale proporranno il punto di vista dei loro studenti. E, infine, si rinnova anche quest’anno la collaborazione tra il Prix Italia della Rai e il Premio Morrione con la presentazione delle inchieste finaliste.