(di Tiziano Rapanà) L’estate non può sempre rinchiudersi nel male della citazione, per ogni occasione, peggio se parla d’amore. Perché l’amore non parla mai a sé stesso, sceglie di viversi. Ma, in estate, trionfa la volontà di tuffarsi nella piscina delle frasi fatte: saltellano sul trampolino per darsi all’esercizio di stile per spararla meglio la fesseria. Il caldo non risparmia i lestofanti della mente. E si citano sempre i soliti e gli scrittori sono i loro bersagli prediletti. E non si ha mai traccia della sincerità e tutto è terribilmente bello, sbalorditivo, fintamente savio. E ne fanno le spese tutti, soprattutto i disabili tristemente dipinti come un acquarello da compatire. Li chiamano “ragazzi speciali” e li immaginano con l’aureola in testa e dovrebbero vergognarvi a pensarlo, perché si riluce di bellezza se non si assomiglia a nessuno. E allora si è ragazzi e ragazze, uomini e donne. La disabilità fa parte della vita ma non la si mortifichi con la leziosità. Tutti chiedono pari dignità e opportunità di vivere, sbagliare, lavorare. E, invece, anche l’amore sembra una benevola concessione. Rai 3, ogni domenica mattina, fa servizio pubblico con un serio racconto della disabilità. O anche no, fiore all’occhiello di Paola Severini Melograni, spiega e cerca di far capire che è tutto normale e nell’ordine nelle cose. Nel programma c’è una partecipazione straordinaria di Edoardo Raspelli. Il cronista della gastronomia spiega, in un frammento da un minuto e mezzo, se il tal ristorante sia accessibile o meno ai disabili: il chiarimento è impeccabile, le dritte vanno nel cuore della pratica. Raspelli dice chiaramente le scale che si devono affrontare per arrivare in sala, spiega se il parcheggio è vicino o meno e via così. Domenica è stato il turno del Pontile ad Alice Superiore (Torino), altri seguiranno. Di solito il furore delle belle intenzioni si brucia sempre al sole ma qui ci si industrie per dare il meglio ad una narrazione che vuole evitare il quadretto, la descrizione monodimensionale della situazione. Ecco il motivo che dovrebbe inorgoglire la Rai.