Claudia Gerini e l’amore per il cinema: “È stato un innamoramento che si è costruito un pezzettino per volta”

Aveva solo 15 anni Claudia Gerini quando ha preso forma il suo amore, ricambiato, per il cinema: «È stato un innamoramento che si è costruito un pezzettino per volta e il set è stato la mia scuola. Ho imparato sbagliando, vivendo e recitando». Fra le tante lezioni da tenere in mente, ha raccontato ieri l’attrice romana, 47 anni, ospite della seconda giornata di «Fuoricinema Fuoriserie» a Milano, c’è l’importanza di non ripetersi: «Ho detto tanti no. Quando tendono a ripresentarti un ruolo che è andato bene bisogna da soli evitare di riproporsi. Bisogna imparare a dribblare. Io cerco di uscire dalla mia comfort zone ogni volta, anche perché altrimenti mi annoierei. Il bello è vivere tante vite e mettersi dentro a tante pelli diverse».

In conversazione con la giornalista del «Corriere della Sera» Candida Morvillo, Gerini ha passato in rassegna i tanti personaggi che l’hanno resa celebre e quelli a cui più è affezionata: «Porto nel cuore i tre film che ho fatto con Carlo Verdone. Ed è una soddisfazione quando mi dicono “‘o famo strano”, citando Viaggi di nozze, perché prima ero io che citavo Verdone». Un momento di svolta nella sua carriera, ha confessato, è stato il ruolo in Non ti muoveredi Sergio Castellitto «dove ho potuto dimostrare che sapevo cimentarmi con un dramma, oltre che con ruoli brillanti».

Decine di film e serie all’attivo, passando fra commedie, drammi e le sfide del cinema civile, Claudia Gerini è reduce dalle riprese di Hammamet di Gianni Amelio, sugli ultimi mesi di Bettino Craxi: «Un film necessario a questo Paese, che racconta uno degli ultimi grandi uomini politici. Lo tratta con delicatezza e profondità», ha anticipato. Se lavorare con Amelio è stato un sogno realizzato, la sua carriera passa imprescindibilmente anche dalle sue esperienze con Premi Oscar come Giuseppe Tornatore (in La sconosciuta) o Mel Gibson, nella Passione di Cristo. Al provino con il regista americano, ha raccontato, «mi ha chiesto se parlassi il latino. Io ho risposto “certo!” e finalmente ho capito a cosa mi era servito il liceo classico».

Menzione speciale per Lina Wertmüller, prossimo Oscar alla Carriera, con cui Gerini ha recitato in Francesca e Nunziata: «È una regista che ha rappresentato la nostra storia e precorso i tempi. Meno male che c’è l’Academy perché il nostro Paese dimentica troppo. Andrebbero fatti tanti omaggi ai nostri Manfredi, Gassman, Magnani, Melato…». Madre di due figlie, Claudia Gerini sembra aver già trasmesso la sua passione alla maggiore, Rosa, di 15 anni, che ha iniziato a recitare in film e serie tv: «L’avevo iscritta a una scuola di teatro perché era molto timida, ma evidentemente c’è qualcosa nel Dna. È un’attrice molto diversa da me e scrive anche benissimo. Magari scriverà qualche ruolo per me». Guardando molto avanti, però, non esclude che un giorno vorrà dire basta: «Non credo continuerò a recitare per sempre. A un certo punto magari finirà la benzina e deciderò di smettere».

Barbara Visentin, Corriere.it

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