Lady Gaga: «Stuprata dal produttore e scaricata incinta per strada»

Nella docuserie ‘The Me You Can’t See’ la cantante torna con nuovi dettagli sulla violenza subita quando aveva 19 anni e sul crollo psicologico che è seguito

Stuprata dal produttore e scaricata incinta per strada, dopo mesi di abusi. Lady Gaga è tornata con nuovi dettagli sulla violenza subita quando aveva 19 anni e sul crollo psicologico che è seguito. Lo ha fatto in lacrime in The Me You Can’t See, docuserie di Apple TV+ sulla salute mentale creata da Prince Harry e Oprah Winfrey.

Nel primo episodio, Gaga ha raccontato la fonte di tanti suoi problemi: l’episodio avvenuto quando aveva 19 anni e stava cercando di diventare una musicista professionista. «Un produttore mi ha detto: levati i vestiti. Gli ho detto di no e me ne sono andata. Mi hanno spiegato che mi avrebbero fatto terra bruciata attorno. E non si sono fermati… non hanno smesso di farmi richieste e io ero paralizzata e… non ricordo nemmeno», riporta l’Independent.

«Capisco il movimento #MeToo, mi rendo conto che alcune persone sono a loro agio con cose del genere, io no». E riguardo al produttore, di cui non fa il nome: «Non lo voglio più incontrare. Il sistema è violento ed è una cosa estremamente pericolosa».

Lady Gaga ha anche raccontato il crollo psicologico e la paranoia che l’hanno colpita anni dopo lo stupro, durante un tour mondiale. Solo in un secondo momento ha capito che si trattava di una conseguenza di quel trauma. «Provavo dolore, poi niente, quindi stavo male per settimane. E ho capito che erano le stesse sensazioni che avevo provato quando la persona che mi aveva stuprato mi aveva lasciato incinta all’angolo dell’abitazione dei miei genitori perché vomitavo e stavo male. Ero stata violentata e perciò mi avevano tenuta chiusa in uno studio per mesi».

Non è la prima volta che Gaga affronta senza giri di parole il ricordo della violenza sessuale subita e i traumi che ha generato, un’esperienza che ha dato origine alla canzone del 2015 Til It Happens to You diventata colonna sonora del documentario The Hunting Ground. Memorabile l’esecuzione agli Oscar 2016 in cui la cantante era circondata da decine di vittime di stupro.

rollingstone.it

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