LUKE PERRY: «RISCHIAVO IL TUMORE AL COLON. UN ESAME MI HA SALVATO»

«Ero un tipo da bistecca e patatine, ma ho ridotto la quantità di carne rossa che mangio», ha raccontato Dylan di Beverly Hills, diventato testimonial>>

«Quando ho scoperto che il tumore al colon è uno tra i più semplici da scoprire in fase iniziale, invece è ancora oggi in America il secondo più letale, non riuscivo a spiegarmi il perché. Quindi ho deciso di raccontare alle persone la mia storia e contribuire a far conoscere l’importanza della colonscopia».
Testimonial
Così, l’attore Luke Perry, diventato famoso negli anni Novanta con il ruolo del «bello e dannato» Dylan nella serie tv Beverly Hills 90210, ha spiegato nei giorni scorsi di essersi sottoposto all’esame nel 2015 e di aver scoperto di avere delle lesioni precancerose. L’attore sta bene, ma mosso dalla sua vicenda personale e dalla malattia che ha colpito un’amica di sua moglie, ha deciso di sfruttare la sua notorietà per sostenere il valore cruciale della prevenzione nella lotta al cancro. Proprio di pochi giorni fa è la notizia che i casi sono in aumento fra ragazzi e giovani adulti: oggi tre tumori al colon su 10 sono diagnosticati in chi ha meno di 55 anni.
8 tumori su 10 nascono da polipi
Durante un’intervista rilasciata a Fox News, Perry ha detto di essersi sottoposto a colonscopia nel 2015, all’età di 49 anni, pensando di eseguire un semplice test di routine, ma con sua grande sorpresa i medici hanno trovato (e prontamente rimosso) dei polipi. «Le persone non amano parlare di questo esame – ha spiegato l’attore americano, che è diventato sostenitore dell’associazione Fight Colorectal Cancer – e molti non lo vogliono fare, ma qui si tratta di salvarsi la vita. È una cosa davvero importante e il test non è poi così tremendo come molti temono. Fatevi dare un’occhiata, giusto per capire se siete in pericolo o meno». Circa l’80 per cento dei carcinomi del colon-retto insorge a partire da lesioni precancerose (adenomi o polipi adenomatosi), che impiegano anni (tra 7 e 15, in media) per trasformarsi in forme maligne. È in questa finestra temporale che lo screening consente di fare una diagnosi precoce ed eliminare i polipi prima che abbiano acquisito caratteristiche pericolose.
Il secondo tumore più letale
Sono 52.400 i nuovi casi di cancro del colon-retto stimati nel nostro Paese nel 2016: è il tumore più frequente, il secondo come causa di morte per tumore (dopo quello al polmone) e ben un paziente su quattro scopre la malattia in fase avanzata, quando le possibilità di sopravvivenza sono limitate, riducendosi così in maniera radicale la sopravvivenza a 5 anni che attualmente in Italia è intorno al 60 per cento. Eppure soltanto il 47 per cento dei cittadini di età compresa fra 50 e 69 ha eseguito l’esame del sangue occulto nelle feci (Sof), un test semplice e del tutto indolore che viene offerto, su invito della Asl, come controllo di screening ogni due anni a tutta la popolazione sana in quella fascia d’età. La colonscopia, nel nostro Paese, viene poi prescritta come esame di approfondimento se il test Sof fa emergere dei dubbi, ma (come negli Stati Uniti) viene comunque suggerita a tutti i 50enni come «esame di routine»: proprio perché è in grado di scovare e contestualmente rimuovere eventuali polipi o adenomi, una colonscopia ogni 10 anni potrebbe evitare il 40 per cento delle diagnosi che si fanno ogni anno.
I sintomi cui prestare attenzione
Questo tumore spesso non manifesta particolari sintomi, almeno nelle sue prime fasi. Nella maggior parte dei casi, è causato dalla trasformazione in senso maligno di polipi: piccole escrescenze, di per sé benigne, dovute alla riproduzione incontrollata delle cellule della mucosa intestinale. I principali campanelli d’allarme che devono essere segnalati al medico, soprattutto dopo i 50 anni, sono: presenza di sangue rosso-vivo, talvolta misto a muco, nelle feci; senso di incompleta evacuazione; defecazione in più tempi ravvicinati; perdita di peso senza causa evidente; senso di spossatezza; febbricola, specialmente nelle ore serali. Fondamentale è poi il ruolo dell’alimentazione, perché – come ripetono gli esperti da anni – chi mangia bene evita la metà dei tumori. «Ero un tipo da bistecca e patatine, ma ho ridotto notevolmente la quantità di carne rossa che mangio – ha raccontato Luke Perry in tv -. Ora la tengo per le occasioni speciali e metto in tavola molto più pesce, fibre, frutta e verdura».

Il Corriere della Sera

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