Woody Allen furioso contro la fiction di Mia Farrow: «Un attacco infarcito di falsità»

«Un attacco feroce infarcito di falsità». Questa la replica di Woody Allen alla docufiction “Allen contro Farrow” andata in onda sulla Hbo in cui viene ricostruite le presunte molestie e violenze sessuali nei confronti della figlia adottiva Dylan quando aveva sette anni. All’indomani della messa in onda l’attore e regista e la moglie Soon-Yi Previn rompono il silenzio sulla nuova serie.

I documentaristi Amy Ziering e Kirby Dick «non hanno alcun interesse nella verità», ha dichiarato la coppia all’Hollywood Reporter accusando gli autori di «aver collaborato con i Farrow e i loro facilitatori» mentre a Woody e Soon-Yi sono stati dato «solo pochi giorni» per offrire la loro versione. Nella prima di quattro puntate di un’ora, Dylan Farrow comincia a rievocare davanti alla macchina da presa le note accuse di incesto lanciate negli anni novanta contro Allen che era il compagno della madre quando lei era bambina.

La testimonianza della figlia Dylan

Dick e la Ziering costruiscono un quadro secondo cui il regista cominciò ad adescare Dylan fin da piccolissima. «Non importa quello che pensate di sapere: questa è solo la punta dell’iceberg», afferma lei, ormai donna di 35 anni. «Mi sentii in trappola. Mi diceva cose come: andremo a Parigi insieme. Sarai in tutti i miei film. E poi mi aggredì sessualmente. Mi concentrai a guardare i trenini di mio fratello. E poi… si fermò. Aveva finito. E scendemmo di sotto», prosegue evocando quanto, a suo dire, sarebbe successo nella soffitta della casa di Mia Farrow in Connecticut.

La replica

«Un attacco feroce infarcito di falsità». Così l’85enne Woody e Soon-Yi, che oggi ha 50 anni, hanno definito la nuova serie. «I documentaristi non hanno alcun interesse nella verità. Hanno passato anni collaborando furtivamente con i Farrow e i loro facilitatori». Allen e moglie sostengono di esser stati contattati meno di due mesi fa e che gli sono stati dati solo pochi giorni per rispondere: «Naturalmente si sono rifiutati», si legge nella dichiarazione che definisce «categoricamente false» le accuse e ricorda che «molteplici agenzie hanno indagato e scoperto che non c’è stato alcun abuso, a prescindere da quanto Dylan Farrow sia stata indotta a credere».

Il conflitto d’interesse

Woody e Soon-Yi insinuano poi un conflitto di interesse: «E triste, ma non ci deve sorprendere, che sia stato Hbo a mandare in onda il documentario visto che la rete ha un accordi di produzione e di affari con Ronan Farrow». L’unico figlio biologico di Allen e della Farrow, Ronan ha chiuso nel 2018 un accordo triennale con Hbo per produrre documentari investigativi. « Allen contro Farrow» non è tra questi, e il giornalista premio Pulitzer per l’inchiesta su Harvey Weinstein appare nella serie solo come testimone.

L’altro figlio adottivo che difende il papà

La Ziering e Dick hanno sostenuto di non aver mai avuto risposta da Woody, Soon Yi e da Moses, un altro figlio adottivo di Allen e della Farrow, che sta dalla parte del padre e accusa Mia di esser stata una pessima mamma. I documentaristi d’altra parte non hanno fatto mistero di aver operato una scelta di campo. Quasi troppo, secondo alcuni critici, che obiettano l’assenza di dettagli chiave tra cui il suicidio di due dei figli adottivi di Mia e la condanna per pedofilia del fratello dell’attrice, John Charles Viller-Farrow.

Ilmattino.it

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