LA «CAMPAGNA» DI BEBE VIO: «REGALIAMO UN NEURONE AGLI HATERS»

Per rispondere alla pagina Facebook con le minacce sessuali e gli insulti, la campionessa, insieme a Alessandro Cattelan, ha lanciato una ironica campagna «per l’antisociale». Che ridicolizza chi passa il tempo dietro lo schermo a insultare sconosciuti

bebe-vio_alessandro cattelan«Molte persone sono più sfortunate delle altre. Persone che non sono come noi. Persone che nascono con qualcosa in meno, e fanno fatica in ogni momento della loro vita». Comincia così la «campagna» che Bebe Vio e Alessandro Cattelan hanno lanciato ieri sera a E poi c’è Cattelan su Sky Uno.
Ma chi sono queste persone sfortunate? Lo racconta la coppia. Serissimi, spiegano: «Sono gli haters. All’apparenza sembrano persone normali, ma in realtà non sono in grado di compiere neanche i gesti più semplici. Chissà cosa passa per la testa di questi haters. Un c***o, proprio niente».
Eccola, la «campagna per l’antisociale» con cui Bebe Vio ha risposto, con ironia e stile, a chi, con una pagina Facebook, voleva colpirla con minacce a sfondo sessuale e insulti pesanti. «Qualcosa per loro si può fare – dice insieme a Cattelan -. Epcc per l’antisociale organizza una raccolta per tutti quei disagiati che passano le loro giornate chiusi nelle loro stanzette a insultare gli estranei. È una raccolta di neuroni. Basta poco: dona un neurone anche tu. Se doni un neurone a un hater, hai già raddoppiato il numero dei suoi neuroni. Dona un neurone: insieme possiamo farcela».
«Già, mia figlia non poteva rispondere che con un sorriso – ci spiega Ruggero Vio, il papà di Bebe -. Quando ha saputo di quella brutta pagina, ci è rimasta male, come è ovvio. Ma lei ha le spalle larghe e ha l’ha capito subito: quelle persone stavano cercando un po’ di notorietà, uno spazietto di visibilità. Mi ha detto che sono dei poveretti e che non aveva nemmeno voglia di parlarne troppo, perché non ne valeva proprio la pena».
Sono stati comunque denunciati: «Sì, perché hanno davvero oltrepassato il livello della decenza. Se è stato un ragazzino, gli passerà la voglia di prendere queste iniziative, e se si tratta di un adulto dovrà anche pagare una sanzione adeguata».
Ma neanche a Cattelan, che è un grande amico di Bebe, era andato giù quello che è successo: ha proposto alla campionessa la «campagna per l’antisociale» e a lei l’idea è piaciuta, l’ha trovata divertente. «Un modo ironico per dire a quei tizi: “Siete degli sfigati”. In pochi minuti, senza nemmeno provare come veniva, hanno realizzato quel video. E secondo me è venuto molto bene: credo che mia figlia sia portata per la diretta. Me lo dice sempre: “Il mondo è già pieno di casini: se ci prendiamo troppo sul serio, non ci passa più”».

Monica Coviello, Vanity Fair

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