Non solo tv. A gennaio, Claudio Bisio torna in teatro

Claudio Bisio

Claudio Bisio torna in teatro all’inizio del prossimo anno, il 10 gennaio al Teatro Valli di Reggio Emilia la prima data, con ‘Father and son’, fortunato spettacolo prodotto dal Teatro dell’Archivolto e basato sul bestseller di Michele Serra ‘Gli sdraiati’, da cui è stato tratto il film omonimo di Francesca Archibugi attualmente nei cinema, interpretato dallo stesso Bisio. Tra gennaio e marzo 2018 il tour di ‘Father and son’ toccherà Emilia Romagna, Liguria, Val D’Aosta, Lombardia Marche, Toscana, Puglia. Nello spettacolo teatrale si intersecano anche alcuni estratti da un altro libro di Serra, ‘Breviario comico’, che permettono al regista Giorgio Gallione di giocare con la satira sociale e politica, aggiornando il copione a seconda dell’attualità.

Fondamentalmente ‘Father and son’, che nelle precedenti stagioni ha fatto registrare ovunque il tutto esaurito, racconta il rapporto fra padri e figli oggi, inserendolo in una riflessione più ampia sul nostro futuro e sui concetti, entrambi consumatissimi, di libertà e di autorità. In bilico tra comico e tragico, il testo rivela in filigrana una società spaesata e in metamorfosi, ridicola e inadeguata, in cui non è chiaro se i vecchi non vogliano cedere il passo ai giovani o se questi ultimi si sdraino perché è più confortevole che i vecchi provvedano a loro. Una società di ‘dopo-padri’, educatori inconcludenti e nevrotici, e di figli che preferiscono nascondersi nelle proprie felpe, sprofondare nei propri divani, circondati e protetti da ‘protesi tecnologiche’ (dallo smartphone alla tv), rifiutando o disprezzando il confronto. Dall’assenza di rapporto tra il padre, che cerca in tutti i modi di essere presente, e il figlio, muto e assente, scaturisce il racconto di ‘Father and son’, in cui possono riconoscersi sia i genitori sia i figli. Arricchiscono lo spettacolo le scene di Guido Fiorato, le luci di Aldo Mantovani e le musiche di Paolo Silvestri, eseguite dal vivo da Laura Masotto al violino e da Marco Bianchi alla chitarra. Nel dialogo continuo tra musica e parole, lo spettacolo alterna momenti lirici e struggenti alla forza satirica di Michele Serra.

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